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La primavera degli anni Ottanta: sul Corso maxi incontro tra gli adolescenti di allora

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Michele Barile, storico fondatore de "L'ultima tappa", ha organizzato una reunion per i giovanissimi di allora e non solo. Imperativo: niente smartphone
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Gli anni Ottanta e i primi anni Novanta. I favolosi Eighties, quelli dei The Cure, degli U2, di David Bowie e dei Talk Talk; di Gazebo, di Bonnie Tyler, dei Duran Duran e Spandau Ballet (le fan si dividevano in fazioni); delle spalline esagerate; di una giovanissima Madonna dagli occhi bistrati e di Cindy Lauper dai capelli fluo; gli anni di “Saranno Famosi” e dei Jefferson; gli anni dell’Hula hoop, dei Righeira; dei colori folli ed esagerati; del Califfone e del Ciao; gli anni dell’edonismo e della Milano da bere che poi sarebbe stata sgretolata da Mani Pulite.

Erano gli anni in cui Radio Ruvo non era ancora web e chiamavi Ricky al telefono per dedicare al tuo amore, alla tua famiglia, ai tuoi amici, una canzone. Ne informavi l’interessato per tempo o, se era il tuo amore che non corrispondeva (lo avrebbe fatto, poi?), speravi che lui o lei ascoltasse in quel preciso momento e capisse, intuisse chi tu fossi. E, magari, speravi ancora di incontrare lui o lei la sera, su Corso Cavour, durante lo “struscio”, le “vasche”, le passeggiate – non dalla parte centrale, quella riservata alle coppie, agli adulti – ma sul marciapiede monumentale, quello coi gradoni e i muretti, le “sedi” delle “comitive”. Se ti guardava in un certo modo, forse era perché aveva capito che eri tu la persona della dedica.

Erano gli anni degli sguardi più intensi, erano gli anni in cui il corteggiamento, nello slang “ruvese”, diventava “fare movimento a qualcuno”; erano gli anni in cui le correnti della moda e di costume – Punk, New Waves, Dark e anche i Paninari – erano giunte anche a Ruvo di Puglia e riconoscevi quelli che vi avevano aderito, con personale interpretazione. Erano gli anni delle band nei garage – Ruvi’n roll nasce anche da qui.

E poi, la primavera, coi tigli il cui profumo si fondeva con la fragranza dei panzerotti fritti e si armonizzava coi garriti delle rondini.

Sono molti coloro che rimpiangono quei tempi, ma non per demonizzare gli attuali: sarebbe barbogio attaccare i social e gli smartphone, utili se usati con intelligenza. Tanti, però, avvertono l’esigenza di recuperare quel tempo in cui i rapporti non erano prevalentemente virtuali; in cui l’unità di misura dell’amicizia non erano i “like” o i “cuori”, ma il calore di uno sguardo, di un abbraccio, di un litigio; era la condivisione di segreti e confidenze.

Tra i “nostalgici” degli Eighties c’è Michele Barile, fondatore di quello che è stato il punto di riferimento della movida ruvese, “L’ultima tappa”, batterista, rocker nel cuore e nell’anima.

Barile ha organizzato una reunion degli adolescenti degli anni Ottanta e Novanta. Party code: nessuno smartphone per riprendere, pena la cemener (goliardico scherzo in cui si abbassavano i pantaloni a un amico che, in fondo, se lo aspettava) o un “gavettone”. L’incontro avverrà il 21 marzo, primo giorno di primavera, dalle 19.00. Ci si incontrerà sul marciapiede monumentale, quello coi gradoni, quello su cui si affacciano signorili palazzi, coi loro portoni ai piedi dei quali piccoli gruppetti si sedevano.

Come è nata questa idea?

«Così per caso. – risponde Barile – Ascoltando musica, come sempre faccio. Sul piatto, avevo messo un disco, “Rapture” di Blondie».

Cosa avevano di speciale quegli anni?

«Erano gli anni in cui non avevamo tanti soldi e organizzavamo “collette”. Era il periodo delle grandi spalline; era il periodo dei “dark” – vestivo sempre di nero -; era il periodo in cui socializzavamo senza i social e, per incontrarci, dovevamo vederci dal corso. E ricordo i tanti negozi aperti, un commercio florido, un benessere».

Come si partecipa alla reunion?

«Si può accedere autoinvitandosi nell’evento “Noi, adolescenti degli anni ‘80 e giovani negli anni ‘90”, su Facebook (può sembrare paradossale, ma non lo è, ndr). Tutti possono partecipare. Devo dire che hanno aderito i “nostalgici”, ma anche tanti ragazzini e giovani».

Sulla copertina dell’evento Facebook, i celeberrimi gettoni da 200 lire per telefonare dalle cabine o dai negozi che disponevano del telefono pubblico.

«Quel giorno, il primo della bella stagione, sul marciapiede dei gradoni, voglio tante persone. – prosegue Barile – Niente foto coi cellulari, niente smartphone. Sarà un semplice incontro, anche se voglio invitare un dj degli anni Ottanta o che riproponga quella musica».

La musica e il fascino dei brillanti “Eighties”.

mercoledì 19 Febbraio 2020

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Rocco M.
4 anni fa

Bravissimo “porcellino”.. leggendo questo articolo mi è venuta la pelle d'oca… Grazie Mikè.

maurizio
maurizio
4 anni fa

Grande Micheeee

Eleonora
Eleonora
4 anni fa

Michele…. Mi hai letteralmente catapultata in quegli anni… Ho vissuto tutto ciò che hai raccontato…. Dalle spalline alle collette ????????????bellissimo… Spero di esserci ❤️