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Ridotta in Puglia la spesa farmaceutica convenzionata

La Redazione
Il governatore Michele Emiliano: «Spesa riqualificata permette nuove assunzioni e nuovi ospedali»​
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Presentato venerdì scorso, a Bari, nel padiglione della Regione Puglia della
Fiera del Levante, il rapporto OsMed su “L’uso dei farmaci in
Italia”, che illustra i dati di consumo e di spesa dei medicinali in
Italia e fornisce approfondimenti sul consumo dei farmaci per età e genere,
sulle differenze regionali e sulle categorie terapeutiche a maggiore
prescrizione nell’anno di osservazione.

La pubblicazione annuale è a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’impiego
dei Medicinali (OsMed) dell’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA). Il convegno
di oggi è stato organizzato da Regione e Aress.

«Abbiamo presentato – ha detto il governatore della Regione Puglia,
Michele Emiliano – i grandi risultati che la Regione Puglia ha avuto
nella riqualificazione della spesa farmaceutica.

Immaginate che per vent’anni la follia aveva consentito di spendere oltre la
media nazionale quasi 300 milioni di euro l’anno di farmaci: praticamente
l’equivalente di due ospedali nuovi all’anno e con soldi che venivano buttati
via in farmaci inutili e anzi, perfino pericolosi.

Mano a mano, con la collaborazione dei farmacisti, dei medici di famiglia e
ospedalieri e dei nuovi farmacisti ospedalieri che abbiamo assunto, senza
sanzioni o azioni brusche, abbiamo consentito a ciascuno di rieducarsi a
modalità prescrittive più compatibili con la media nazionale e che ci
consentono di utilizzare questi trecento milioni finora spesi in più, per
l’assunzione di nuovo personale».

Per il direttore generale di Aress Puglia, Giovanni Gorgoni, quelloa
di venerdì sia stato un evento «per parlare ancora di riduzione della spesa
farmaceutica, che invece è un’occasione per fare aggiornamento culturale e
professionale su quella che va considerata una risorsa: il farmaco. La risorsa,
come emerge dal rapporto, viene a volte utilizzata male come nel caso degli
antibiotici, che si utilizzano quando non servono. La differenza di prezzo per
i farmaci griffati poi non la paga il Servizio Sanitario Regionale ma la paga
il cittadino. In questi anni la Puglia ha fatto progressi importanti per
il contenimento della spesa farmaceutica inappropriata, ma il percorso è ancora
lungo e impegnativo».

domenica 23 Febbraio 2020

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