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Aldo Grilli racconta come si vive a Londra ai tempi del Coronavirus

Giuseppe Tedone
Il giovane ruvese lavora alla J.P. Morgan e dice: «Un augurio che rivolgo a tutti: ce la faremo»​
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Oggi vi proponiamo un’intervista ad Aldo Grilli, ventottenne ruvese, laureato in economia e finanza alla Bocconi, che si occupa di mercati finanziari e operazioni strategiche alla banca americana J.P. Morgan, a Londra.

Qual é la situazione in Inghilterra?

«Per ora molto diversa dalla situazione in Italia. Siamo partiti dalla teoria della “immunità di gregge” alla chiusura delle attività commerciali con un clamoroso cambio di passo del governo inglese in pochi giorni. A oggi, i casi nel Regno Unito iniziano ad aumentare esponenzialmente, in linea con le traiettorie di crescita segnate dagli altri Paesi europei.

Tuttavia, nel fine settimana, viste le rarissime condizioni metereologiche favorevoli, i parchi principali sono pieni di gente. Insomma, la mia sensazione è che per la maggior parte delle persone qui, in Inghilterra, il Covid-19 sia un fenomeno lontano (come lo era stato per tutto il mondo nelle prime settimane dell’anno, quando iniziarono ad arrivare notizie dalla Cina)».

Da italiano all’estero, come stai vivendo questa brutta epidemia che ha colpito la nostra Italia?

«Il mio pensiero insieme alle mie speranze sono sempre indirizzate al mio Paese. Questa epidemia ha cambiato le nostre abitudini quotidiane. Purtroppo credo che gli effetti più critici si manifesteranno nel tessuto sociale italiano solo tra svariati mesi. Sono molto preoccupato, e spero che la nostra forte appartenenza legata all’orgoglio di essere italiani, ci aiuti a essere uniti e a superare in maniera solidale il periodo che stiamo trascorrendo».

Sei preoccupato in particolare per la tua città Ruvo e tutta la Puglia?

«La mia preoccupazione è chiaramente piu’ forte quando penso a Ruvo e alla Puglia in generale. Si tratta della mia terra e dei luoghi in cui tutti i miei affetti piu’ cari risiedono. Sono preoccupato perché conosco la situazione delle strutture sanitarie. Sono molto (e felicemente) sorpreso nell’apprendere che quasi tutti i cittadini a Ruvo abbiano capito la gravità della situazione e stiano seguendo le raccomandazioni e gli obblighi imposti dal Governo».

Non appena sarà terminato tutto, ci sarà la possibilità di tornare a Ruvo per un po’?

«Credo che durante queste situazioni così imprevedibili (nessuno avrebbe mai potuto immaginare un tale forza devastante del virus) le priorità che ciascuno di noi ha assegnato alla propria vita vengano messe in dubbio.

In questi momenti capiamo che esistono eventi straordinari che non possiamo controllare, in grado di segnare le nostre vite. Proprio in questi momenti, avere la famiglia così distante pesa di più. Non appena possibile, tornerò a Ruvo per passare più tempo possibile con la mia famiglia».

Vorresti rivolgere qualche saluto in particolare?

«Saluto e ringrazio Ruvo. Avendo vissuto in molte parti del mondo, non ho mai trovato una comunità cosi’ solidale e accogliente (e queste non sono parole vuote). Ora più che mai, siamo tutti chiamati ad aiutarci a vicenda».

lunedì 6 Aprile 2020

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michele
michele
4 anni fa

bel pensiero 😉