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La Giustizia sospesa, gli avvocati chiedono la ripresa delle attività e udienze in Tribunale

La Redazione
Nel flash mob del 29 maggio, c'è stata la simbolica consegna dei Codici davanti al Palazzo di Giustizia, a Trani. Il comitato "La Giustizia sospesa" esprime, così, il disagio di una categoria
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Il comitato spontaneo “La Giustizia sospesa” del Foro di Trani, in una nota, partendo dal flash mob dello scorso 29 maggio, esprime pacato sdegno per il sostanziale diniego di giustizia dovuto alla lentezza nella ripresa delle attività e delle udienze in Tribunale, dopo il lockdown.

«La protesta spontanea degli avvocati su tutto il territorio nazionale ha riportato all’idea di unità nell’Avvocatura atteso che, proprio in concomitanza di una festa di unità nazionale quale quella del 2 giugno, è unanime il grido di dolore che è quello dei cittadini di cui gli avvocati costituiscono un baluardo per la tutela dei diritti.

La voce degli Avvocati del Foro di Trani in Piazza Duomo si è unita al coro di protesta degli Avvocati d’Italia che non si arrendono e non si rassegnano alla Giustizia sospesa.

L’Avvocatura è l’emblema dell’unità nazionale, è il garante di quei principi di libertà e di rispetto dei diritti che fanno grande la nostra Repubblica.

Il flashmob “La Giustizia sospesa” è nato come manifestazione spontanea di un gruppo di Avvocati, stanchi della illogica e ingiustificata denegata giustizia nei confronti del cittadino.

La simbolica consegna dei Codici davanti al Palazzo di Giustizia esprime anche la grave crisi professionale e identitaria in cui versa oggi l’Avvocatura nonché il disagio per la confusione creata nell’impianto normativo processuale del nostro ordinamento».

martedì 2 Giugno 2020

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