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Maturità 2020: Domenico Campanale ricorderà di osare anche coi venti contrari

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
19 anni, ha sostenuto l'esame al Liceo Scientifico e Linguistico "Orazio Tedone". Ama il mare, la batteria e ha imparato ad apprezzare le piccole cose dopo il lockdown​
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«Ricordati di osare sempre; anche con i venti contrari».

A Domenico Campanale, sicuramente, le parole di Gabriele D’Annunzio ritorneranno in mente negli anni a venire.

19 anni, la maturità del “difficile” anno scolastico 2019-2020, quella del Coronavirus, quella che entrerà nella storia appena lasciata alle spalle: il vento contrario.

Oltre all’orgoglio e alla soddisfazione di aver superato brillantemente l’esame, dei cinque anni trascorsi al Liceo Scientifico e Linguistico “Orazio Tedone”, a Ruvo di Puglia, nel corso F a indirizzo linguistico, rimarrà anche una piccola calamita donata dalla scuola con la frase di D’Annunzio, il Poeta Vate, accanto all’immagine di una barca a vela, un quadrifoglio e il cuore. La curiosità e il lavoro, la fortuna, l’amore e la passione per la vita.

Con Domenico parliamo dell’ esame “sui generis” da lui sostenuto, tra rispetto delle misure di sicurezza antiCovid-19 ed emozioni.

Come si è articolata la tua prova?

«Innanzitutto ho esposto il mio elaborato scritto in lingua inglese e spagnola riguardante il tema della solitudine – scelto dai professori a fine maggio.

Dopo, il professore di italiano mi ha proposto come testo letterario su cui discutere “A Silvia”, del poeta Giacomo Leopardi: di qui ho fatto un collegamento con la poetica leopardiana relativa al pessimismo cosmico.

In seguito mi è stato consegnato, come documento interdisciplinare, una foto della Resistenza italiana e un foglietto su cui scrivere i collegamenti di cui avrei parlato.

Ho impiegato un paio di minuti per crearmi una mappa concettuale, dopo di che sono partito dalla Resistenza per poi collegarmi alla filosofia, discutendo di Jean-Paul Sartre e in letteratura francese con Albert Camus, dato che entrambi sono filosofi esistenzialisti dell’epoca ed entrambi, come chi combatteva nella Resistenza, si ribellavano alle ingiustizie sociali.

In spagnolo ho parlato dell’opera “Guernica” di Pablo Picasso dato che, nonostante la Spagna fosse neutrale non avendo partecipato al Secondo Conflitto mondiale, ne aveva subito le atrocità.

In letteratura inglese mi sono collegato a Joseph Conrad che, nella sua opera “Heart of Darkness” (Cuore di Tenebra, ndr) denuncia il colonialismo e l’imperialismo – praticati anche dal Fascismo in Etiopia – nei primi anni del Novecento.

In italiano ho parlato di Luigi Pirandello e della sua poetica. Pirandello criticava la forma, le maschere della società, anche dello stesso fascismo; infine in scienze, ho parlato del petrolio, visto che Mussolini aveva incrementato l’industrializzazione italiana.

Dopo aver creato i collegamenti tra le materie, la professoressa di Scienze mi chiede di parlare degli alcani e la professoressa di francese mi invita ad approfondire Camus. Rispondo egregiamente per poi relazionare circa il mio percorso di alternanza scuola-lavoro svolto presso la Scuola Primaria “Fornelli” di Corato: un argomento a cui teneva molto la presidentessa di Commissione.

In seguito, rispondo molto bene alla domanda della mia professoressa di Storia e Filosofia sulle differenze tra Comunità Economica Europea e Unione Europea. Infine, la presidentessa mi chiede quale sarà la mia scelta universitaria: le rispondo che, probabilmente, studierò Lingue straniere presso l’Ateneo barese – inglese, spagnolo e portoghese.

Alla fine, si congratula con me e mia madre, che mi ha fatto da testimone. Come souvenir degli anni scolastici trascorsi al Liceo Tedone e per omaggiarmi dell’impegno finale, il professor Biagio Iurilli, a nome di tutta la commissione d’esame, mi regala una calamita con la celebre citazione di Gabriele D’Annunzio “Ricordati di osare sempre, anche con i venti contrari”».

Come hai vissuto la notte prima degli esami?

«L’ho passata in chiamata con dei miei amici, coi quali ho scherzato e riso come al solito. Non ero particolarmente ansioso e mi sono messo anche a ripetere alcuni argomenti per l’esame».

E subito dopo la “grande prova”?

«Sono andato a festeggiare con mia madre a Trani, in un ristorante di specialità marinare, con ostriche, linguine allo scoglio e gamberoni».

Facciamo un passo indietro: come hai vissuto l’anno scolastico del Covid-19?

«Abbastanza male dato che non avevo più alcun rapporto col mondo esterno ed ero obbligato a una routine quotidiana monotona. Tuttavia, grazie alla musica e alla mia passione per la batteria, riuscivo ogni tanto a sfogarmi».

Hai apprezzato la didattica a distanza? O ti sono mancate le lezioni in presenza?

«Anche se non mi sono mai trovato totalmente a mio agio in una classe di sole ragazze, mi mancavano le lezioni frontali. Nel lockdown, eravamo costretti a rimanere per ore e ore di fronte a un computer, sia per le videolezioni sia per i numerosi compiti da svolgere».

Come vivrai l’estate 2020, un’estate particolare?

«Andrò molto spesso al mare e se la situazione virologica rimarrà stabile, penso di fare qualche viaggio coi miei genitori ed escursioni coi miei amici a Gallipoli, Margherita di Savoia e dintorni. Poi riprenderò a frequentare la palestra».

Progetti?

«Studierò probabilmente Lingue straniere all’Università “Aldo Moro” di Bari: parlo fluentemente inglese, spagnolo e francese e mi piace viaggiare. Due anni fa sono stato un mese a Malaga con Intercultura».

Dall’esperienza vissuta nel lockdown cosa hai tratto?

«Ho imparato a dedicare più tempo a me stesso, ad apprezzare maggiormente le piccole cose della vita che, da un momento all’altro, potrebbero andarsene».

lunedì 22 Giugno 2020

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