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Natale, le disposizioni del vescovo Cornacchia sulle celebrazioni

La Redazione
Decisioni assunte alla luce dell'evoluzione della pandemia Covid. Inoltre, fino all'8 dicembre 2021 Papa Francesco ha indetto l'Anno speciale di San Giuseppe: sarà concessa l'Indulgenza plenaria
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«Le celebrazioni natalizie, ormai vicine, quest’anno saranno vissute con le limitazioni imposte dal perdurare della pandemia».

Ha inizio così la lettera con cui Don Pietro Rubini dell’Ufficio Liturgico Diocesano si rivolge ai fedeli della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.

«Nel Messaggio alle comunità cristiane, del 22 novembre u.s., i Vescovi italiani ribadiscono che “le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza. Questo, pero, non deve scoraggiarci: in questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare nelle comunità in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme». Da qui la loro precisazione, nel successivo comunicato del 1° dicembre u.s., che per la Messa nella notte di Natale «sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco”.

Pertanto, alla luce di tali indicazioni, il nostro Vescovo Mons. Domenico Cornacchia. tramite questo Ufficio, stabilisce che la Messa nella Notte di Natale sia celebrata in tutte le parrocchie tra le ore 18.30 e le ore 20.00 del 24 dicembre.

Ciascuno, confrontandosi con i propri operatori pastorali, potrà individuare l’ orario che riterrà più opportuno, in base alle esigenze dei fedeli.

Riguardo alla Messa del 31 dicembre, dovendo rispettare anche la norma della limitazione numerica dei posti, per quest’anno, nelle Vicarie di Molfetta e di Terlizzi si interrompa la consuetudine di riunirsi tutti insieme in un’unica S. Messa di ringraziamento. Si celebri, invece, l’Eucaristia solenne, seguita dal canto del Te Deum e dalla Benedizione Eucaristica, nelle singole parrocchie, come già avviene nelle Vicarie di Ruvo e di Giovinazzo.

Inoltre, questo tempo di preparazione al Natale sia l’occasione propizia per dare notizia alle nostre comunità che papa Francesco, lo scorso 8 dicembre, ha indetto un Anno speciale di San Giuseppe, nella ricorrenza del 150° anniversario della dichiarazione dello sposo di Maria quale patrono della Chiesa Universale, fatta dal Beato Pio IX, con ii Decreto Quemadmodum Deus.

Per questo avvenimento, fino al giorno 8 dicembre 2021, è concessa l’lndulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno «qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina», ma anche secondo altre modalità indicate nel Decreto emesso dalla Penitenzieria Apostolica.

Infine, si invitino i nostri fedeli ad allestire nelle loro case il presepe, attorno al quale vivere dei momenti di preghiera con tutti i componenti della famiglia. Il presepe, infatti, è un segno di speranza, specialmente in questo tempo difficile. Non c’è pandemia, non c’è crisi che possa spegnere la Luce che da esso promana (cfr. Papa Francesco, Angelus del 6 dicembre u.s.)».

venerdì 11 Dicembre 2020

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Franco
Franco
3 anni fa

Incredibile come sacerdoti e Vescovo si siano adeguati senza nulla obiettare a questa disposizione del Governo che è difficile comprendere. Il virus colpisce solo dopo le 22? E solo nelle chiese?

Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Ormai la Chiesa pensa più alla sanità che alla santità, più alla salute del.corpo che a quella dell'anima.

Prisco rosanna
Prisco rosanna
3 anni fa

Dio e ovunque….anche a casa e in alcuni casi la chiesa nn brilla di onesta'

Franco
Franco
3 anni fa

Stiamo riducendo la Messa di Natale a uno spettacolo in tv, da seguire magari mentre si mangia o si discute o si chatta al cellulare.

Francesco
Francesco
3 anni fa

I commenti che leggo mi edificano spiritualmente e culturalmente. Si vede che la tastiera è uno strumento che migliora i quozienti intellettivi delle persone.

È proprio vero che “l'uomo deriva dalla scimmia”, soprattutto alcuni uomini ed alcune donne ne hanno ereditato in maniera perfetta esclusivamente la massa cerebrale senza alcuna evoluzione. Grande Darwin!