Cronaca

“L’Amore salva”: il potente messaggio di solidarietà nell’opera in gessetti di Lidia Tecla Sivo

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Con quest'opera, l'architetta ruvese ha partecipato alla quinta edizione online del "Concorso Internazionale dei Madonnari - Città di Taurianova". Sivo: ​«L'arte è fondamentale per l'uomo»​
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Maria, la Madre di tutti gli uomini, per Lidia Tecla Sivo è Colei che non solo salva i più fragili, i derelitti che fuggono da guerre e carestie, ma anche coloro che sono concentrati sul proprio “particolare”, incapaci di sollevare lo sguardo verso l’altro. Maria è l’Amore.
 
Questo è il messaggio de “L’amore salva”, l’opera in gessetti colorati realizzata da Sivo per la quinta edizione on line del "Concorso internazionale dei Madonnari – Città di Taurianova", tenutosi alla fine di dicembre, affidato alla direzione artistica di Gennaro Troia, fondatore della Scuola Napoletana dei Madonnari. Il tema era ispirato alle parole di papa Francesco: "Fratelli tutti…nessuno si salva da solo".
 
Le 31 opere in concorso sono state valutate da una giuria tecnica, mentre i bozzetti sono stati valutati, sui social, dalla giuria popolare. Sui lavori di preparazione dei disegni sono stati girati dei filmati: un piccolo saggio delle abilità degli artisti in concorso.
 
Il quadro si divide idealmente in due parti unite tra loro dal ceruleo velo di Maria, che si fonde nei flutti scuri in cui naviga una piccola barca con a bordo migranti. Il cielo su Maria ha i colori dell’alba, quei colori che si intravedono, pure, nelle minacciose nuvole che dominano il mare in tempesta, a simboleggiare che la speranza è sempre viva. 
 
E la speranza dell’autrice è che gli uomini comprendano che solo con l’amore si salvano, quell'Amore che si esprime nell’abbraccio tra Maria e il piccolo migrante, dagli occhi luminosi e pieni di vita.
 
«L’opera rappresenta una donna che abbraccia, accoglie e salva un bambino di colore – spiega Sivo -. Proprio per questo, è Madre nell’accezione più profonda del termine, ma anche Figlia e Sorella. È la nuova Maria. Lo sguardo di questo piccolo Gesù Bambino e l’abbraccio della sua Mamma possano divenire monito per tutti gli uomini ad aiutarsi e salvarsi vicendevolmente, aprendo «nuove forme di ospitalità, di fraternità e di solidarietà».
 
Un altro esempio di solidarietà è stato Don Tonino Bello il cui ritratto Sivo ha realizzato in occasione della prima edizione del Festival Internazionale dei Madonnari, organizzato a Ruvo di Puglia lo scorso anno, dall’associazione Apuliae Terrae. Il quadro fu battuto all’asta di beneficenza, organizzata dall’associazione, in favore del reparto di Oncoematologia pediatrica dell'Ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Anche il ritratto di don Tonino è stato realizzato con la tecnica dei gessetti, gli strumenti prediletti dai Madonnari, gli strumenti dell’arte effimera e, tuttavia, eterna.
 
Chiedo a lei, che nella vita fa l’architetta, cosa la affascini di quest’arte: «Dei gessetti mi piace l'immediatezza, la velocità, il contatto materico. Hanno leggerezza e al tempo stesso una forza travolgente. Rispecchiano molto la mia personalità. Mi regalano facilità di espressione e dinamicità». 
 
Quando nasce l’amore per questa tecnica?
«Da quando ho memoria, ho sempre amato il disegno, i colori, la progettazione. E ho trasformato questa mia passione per l’arte e l’architettura, attraverso uno studio profondo, nel mio lavoro. Conoscenza per me significa osservare la storia, chi c’è stato prima di noi, i grandi artisti e progettisti che hanno inaugurato con le loro opere e intuizioni nuove stagioni di pensiero. Sono i riferimenti necessari, buoni punti di partenza e di ciclico ritorno, per un progetto, per un’opera d’arte. Più ancora contano le opere da loro realizzate e i cambiamenti che hanno comportato. Guardando queste opere, concepite come veri e propri archetipi culturali, si apre uno spiraglio sull’universo. Esse costituiscono l’unica vera base per far maturare un vero e proprio progetto etico. Mi sono sempre chiesta: “Se l’arte, è sinsemantica, può avere cioè infiniti significati, come può esistere un manuale che li comprenda tutti?”.
Non ci sono istruzioni possibili e l’unica scelta rimane la costante attività di indagine, di analisi e ricerca. Per questo motivo, adoro provare, sperimentare nuove tecniche, testare nuove strade, senza mai perdere di riferimento gli archetipi, e tra questi tentativi ci anche sono i gessetti. Questa passione per un’arte così effimera è nata come sfida, quasi per caso, dopo aver ricevuto in dono una scatola di gessetti colorati. Rimasi colpita dalla apparente facilità e velocità del gesso e decisi di provare. Da qui sono scaturiti una serie di ritratti che mi hanno emozionato profondamente, fino alla volontà di mettermi in gioco partecipando al Festival Internazionale dei Madonnari di Taurianova».
 
E ora a cosa si dedicherà?
«Mi auguro di continuare a sperimentare, provare a migliorarmi e soprattutto emozionarmi nei campi che amo. Non potrei vivere senza studiare, provare a conoscere coloro che hanno fatto grande la storia dell’arte e dell’architettura, per poi cimentarmi in strade e modalità espressive sempre nuove». 
 
Di recente, Sivo si è avvicinata alla pittura a olio. Sotto la guida dello stone balancer Massimiliano Di Gioia, ha approfondito le tecniche e ha dato vita a “Venus, fammi accendere”, una sensuale natura morta, dalle linee morbide e dai toni caldi, che apre le porte a diverse narrazioni su quello che c’è oltre la tela.
 
«La pittura a olio – racconta – mi trasmette un incredibile senso di serenità ed equilibrio. E in fondo questo fa l'arte. L’arte fa stare bene, è terapeutica e per questo ha un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo. Aiuta a riflettere, a comprendere meglio, porta a condividere emozioni e sentimenti. Aiuta a tenere a mente ciò che veramente vale la pena essere ricordato ed evidenzia i dettagli. È bellezza che porta all’amore condiviso con il dolore. A mio avviso, il mondo sarà salvo oggi e sempre finché ci sarà questo gesto».
 

lunedì 4 Gennaio 2021

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anacleto berardi
anacleto berardi
3 anni fa

bellissima il dipinto, grande sentimento. profonde le motivazioni, una bella intervista, auguro a questa ragazza così sensibile e profonda ogni bene. …ma, e mi rivolgo all'estensore dell'articolo, architettA … non si può proprio sentire. e nemmeno leggere. ho i bulbi oculari e l chiasma ottico che si schiaffeggiano insultandosi a vicenda …