Cronaca

“Via Domenico De Palo” a Prascorsano: cerimonia di intitolazione. Chieco: «Onore ruvese»

La Redazione
La cerimonia è stata organizzata dai due Comuni, dall'Associazione nazionale Partigiani d'Italia, da Anpi sezione di Cuorgné e da Anpi Bari
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«Come sono lontane queste montagne piemontesi dalla nostra Ruvo: tutta l'Italia spaccata da una parte all’altra, da sud-est a nord-ovest». 

Così inizia il racconto del sindaco Pasquale Chieco sulla giornata trascorsa a Prascorsano (di Cuorgné) dove, ieri, è stata intitolata una via a Domenico De Palo, partigiano di origini ruvesi, caduto in battaglia nel 1944, nei pressi del piccolo borgo piemontese.

Un ritratto di Domenico De Palo si è incastonato nella lapide marmorea su Palazzo Avitaja, insieme a Vincenzo Ficco e Saverio De Palo, caduti per la Libertà.

La cerimonia di intitolazione alla presenza dei Sindaci delle due cittadine si sarebbe dovuta svolgere il 25 aprile scorso, ma fu necessario rinviarla a causa delle limitazioni agli spostamenti per contenere la diffusione della pandemia Covid.

La cerimonia è stata organizzata dai Comuni di Prascorsano e di Ruvo di Puglia, dall’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, da Anpi sezione di Cuorgné e da Anpi Bari.

«Mentre raggiungevo il posto della cerimonia – scrive Chieco rivolgendosi idealmente a De Palo, morto a soli 21 anni – pensavo a questo: sei venuto a morire qui, a più di mille chilometri dalla tua città. La guerra si è presa la tua gioventù, la vita l'hai regalata alla Resistenza. Nemmeno il tempo di costruire una famiglia. Ucciso non dai tedeschi, ma dai repubblichini italiani. Sul tuo corpo, crivellato di proiettili, abbandonato al bordo della strada avevano messo un cartello “Guai a chi lo tocca per tre giorni”.

La generosa comunità del Comune di Prascorsano e il gentilissimo sindaco Piero Rolando Perino hanno deciso di dare il tuo nome a una strada della loro cittadina. Mi è sembrata una cosa bellissima, ci ho letto un messaggio contro tutti gli egoismi, contro tutte le insensate velleità di divisioni e separazioni; un gesto di riconoscenza nei confronti di chi, come te, ha sacrificato la vita per un Paese unito.

Ho portato fin quassù la fascia tricolore del Sindaco di Ruvo di Puglia, in rappresentanza di tutti i Ruvesi. Era un dovere, un modo per ringraziare te, orgoglio e onore della nostra città, figlio di Ruvo e padre dell’Italia libera.

Un omaggio a tutte quelle donne e quegli uomini che hanno dato la vita per consegnarci il paese in cui viviamo, un paese libero e democratico che ogni giorno tutte e tutti noi abbiamo il dovere di difendere e curare».

 

lunedì 21 Giugno 2021

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