Alla voce piena di disapprovazione dei pendolari della Bari nord si unisce quella dell’Astip, l’Associazione strage dei treni in Puglia.
Dopo l’episodio di ieri pomeriggio, che ha visto i pendolari per due ore rimanere “ostaggi” dei vagoni di Ferrotramviaria a causa della mancanza di energia elettrica, la presidente dell’Astip Daniela Castellano ha firmato la nota che di seguito riportiamo integralmente, per invitare tutti a manifestare i disagi giornalieri anche al Governo nazionale.
«Dopo il grave episodio accaduto nel tardo pomeriggio – scrivono dall’Astip – assistiamo, ancora una volta, ai disagi che crea la società Ferrotramviaria ai pendolari della Bari Barletta. Siamo inermi nel vedere una intera comunità abbandonata da tutte le Istituzioni, dal 12 luglio 2016, giorno in cui due treni si scontrarono frontalmente, portando alla morte 23 persone e provocando il ferimento di altre 51. Nonostante la società sia imputata con tutti i suoi dirigenti a vario titolo, continua a gestire la Bari nord.
Siamo stanchi di vedere i nostri morti trattati come serie B, come siamo stanchi di essere, per Roma, soltanto il profondo Sud, quindi non meritevoli di far valere i nostri diritti.
Rivolgiamo pertanto questo appello a Luigi Di Maio e Matteo Salvini, capi delle relative forze di maggioranza di questo Governo, affinché ci aiutino a trovare presto delle soluzioni. Stesso appello al ministro del Sud Lezzi e al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Toninelli. Chiediamo a tutti i pendolari di scrivere le difficoltà giornaliere che si vivono a questo indirizzo: segreteria.ministro@mit.gov.it. É arrivato il momento di dar voce a tutti».
E le persone sui treni successivi?
Bloccati prima a Palese, poi ai Santi Medici, poi fatti scendere a Bitonto, dove, a fronte di circa 300 persone (e con altri 2 treni arrivati successivamente), vi era un solo bus da 50 posti (…e pioveva).
Gente che si scazzottava per salire ed urla e lotte tra “poveri”.
In tutto questo, neanche l’ombra di un “instancabile lavoratore” delle ferrovie a dirigere le operazioni o a tranquillizzare l’utenza, o a far capire il percorso all’autista del bus.
Conclusione: 2 ore e 30 minuti Bari-Ruvo (treno delle 17,16).
….la colpa è di chi non revoca immediatamente la concessione a questa azienda di truffatori (per non dire altro).
C'è del surreale a stare a 20 metri da un passaggio a livello urbano (quello di Via Madonna delle Grazie) e non poter nemmeno scendere per andaresene a piedi. E anche stare a 500 metri dalla stazione e dover aspettare due ore perché un'altra motrice agganci i vagoni e li trascini a destinazione. Sembrava un film di Luis Buñuel.