Cronaca

Manifesti pubblicitari sessisti, il Sindaco ordina di rimuoverli

Elena Albanese
​I 6x3 apparsi in via Pertini e piazza Libertà sono lesivi della dignità delle donne e indecorosi per la città​. ​Vanno tolti entro le 20 di questa sera per evitare le sanzioni previste dal codice penale​
scrivi un commento 8963

La foto circola in rete insistentemente da questa mattina. Un manifesto pubblicitario di dimensioni 6×3, di un noto negozio di elettrodomestici cittadino, che propone per l’imminente 14 febbraio “A San Valentino mettila a 90°”. Nell’immagine una lavatrice, ma il doppio senso non è particolarmente velato. «Delicatissimi proprio», per dirla con Inchiostro di Puglia.

L’immagine si è guadagnata numerosi articoli giornalistici (forse più di quanti ne meritasse), una citazione sulla pagina Facebook Commenti memorabili 2.0, valanghe di condivisioni tra l’indignato e l’ironico, commenti e comunicati stampa di associazioni e partiti politici. Insomma, la discutibile azione di marketing di bassa lega, tra l’altro a quanto pare neanche originale, ha raggiunto in pieno il suo scopo: “L’importante è che se ne parli”. Per questo abbiamo deciso scientemente di non occuparcene, evitando anche di pubblicare la foto per intero, perché – in ogni caso – saremmo stati al gioco. E no, non ci volevamo stare.

Ne parliamo adesso che la cosa ha un risvolto ufficiale: un’ordinanza sindacale di rimozione. L’ha emessa in queste ore il primo cittadino Pasquale Chieco, intimando alla ditta proprietaria degli impianti pubblicitari di via Pertini e piazza Libertà e alla ditta responsabile del messaggio pubblicitario di togliere entro le 20 di questa sera i cartelloni ritenuti lesivi della dignità delle donne e indecorosi per la città.

L’ordinanza, che riprende il “Divieto di esposizione al pubblico di manifesti, locandine e materiale in genere a contenuto osceno a salvaguardia della pubblica decenza e del decoro urbano”, fa riferimento anche alla “Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”, che contiene il divieto di divulgazione di immagini offensive del pudore o della pubblica decenza e attribuisce all’autorità locale di pubblica sicurezza il potere di sequestro, oltre che alle “Disposizioni concernenti l’affissione e l’esposizione al pubblico di manifesti, immagini, oggetti contrari al pudore o alla decenza”, che punisce chiunque fabbrica, introduce, affigge o espone in luogo pubblico immagini destinate alla pubblicità che offendono il pudore o la pubblica decenza, considerati secondo la particolare sensibilità dei minorenni e le esigenze della loro tutela morale, consentendone il sequestro a opera dell’Autorità giudiziaria previa denuncia al Procuratore della Repubblica territorialmente competente.

La mancata rimozione comporterà, oltre al sequestro degli impianti, anche le sanzioni previste dal codice penale.

martedì 5 Febbraio 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
anacleto berardi
anacleto berardi
5 anni fa

la pruderie c'est la pruderie…

DOMENICO ELICIO
DOMENICO ELICIO
5 anni fa

Ecco perché Ruvo continua e continuerà ad essere retrograda e bigotta ancora per anni e anni. L’Amministrazione ha 1000 problemi da risolvere subito altro che cartelloni pubblicitari. Provveda a bitumare l’extramurale Pertini e a sistemare la segnaletica sulle “rotonde” che non si capisce chi ha diritto di precedenza! Vergogna!

Rino Stasi
Rino Stasi
5 anni fa

Se il “primo cittadino” ed i suoi coriferi, avessero tanta solerzia nel dare decoro alla città, come sono interessati a queste stupidate……….. (e, badate bene, io li ho votati)
Mi sono vergognato a portare in giro dei colleghi, e farli transitare sul tratto dell'Estramurale tra il Cimitero e la strada per Corato (quella sorta di sparti corsie, è da cinquecentesimo mondo), e non parliamo del manto stradale (quello è di un mondo che non esiste, invece). Però, abbiamo le strisce blu!!!!!
Ma un ironico cartellone, suscita risentimento ed è ritenuto sessista, e subito si interviene!!!!!
E' proprio il politico e la politica, in Italia, che non funzionano. Unico scopo non è la cosa comune, ma esclusivamente, il proprio interesse.

Pina Iannone
Pina Iannone
5 anni fa

Complimenti a tutta l'amministrazione per questa lodevole iniziativa. Probabilmente lo hanno trovato ironico e divertente “i compagni di clava” di questo negozietto che dovrebbe vendere prodotti tecnologici, di avanguardia e invece, con questa pubblicità, ci riporta al medioevo.
Una cittadina come Ruvo di Puglia, che si è distinta per tante belle iniziative culturali, non poteva tollerare un manifesto così lesivo della dignità della donna.
Bravissimi, continuate così.