Cronaca

Coldiretti: «Serve immediatamente la legge sui danni da fauna selvatica»

La Redazione
Muraglia: ​«Cresce l'esasperazione in campagna e sale la tensione per gli stormi di storni che da novembre stanno scorrazzando tra le province di Bari e Brindisi, mangiando le poche olive rimaste​»
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«Sta crescendo l’esasperazione in campagna e sale la tensione per gli stormi di storni che da novembre stanno scorrazzando tra le province di Bari e Brindisi, mangiando le poche olive rimaste, danneggiando le piazzole e gli ortaggi in pieno campo. Serve immediatamente la legge sui danni da fauna selvatica, che è stata impugnata dal Governo su due elementi che sono stati già affrontati nelle Commissioni congiunte IV e II. Cosa deve accadere perché torni in Consiglio regionale?». Se lo chiede il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia.

Particolarmente colpito dagli storni è il settore olivicolo. Il danno si attesta tra il 30% e il 60% a carico degli olivi coltivati soprattutto nelle zone a ridosso del mare, da un lato sull’Adriatico, dall’altro sullo Jonio, con epicentro a Monopoli, Fasano, Pezze di Greco e Polignano, dove gli agricoltori non hanno strumenti per arginare la presenza eccessiva e in progressivo aumento degli storni.

«I nostri olivicoltori non ce la fanno più, sono allo stremo. Si sta sottovalutando un problema che in alcune aree è veramente grave e ingestibile. Oltre al danno diretto, non vanno sottovalutati i danni indiretti. Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive – aggiunge il presidente di Coldiretti Brindisi Filippo De Miccolis – e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato. Gli storni che sono diventati ormai stanziali trovano ristoro notturno nelle aree protette, come Torre Guaceto, per riprendere le scorribande alimentari diurne, dato che il caldo anomalo degli ultimi anni ha fatto convertire la specie protetta da migratoria a stanziale».

La legge regionale prevede indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica; l’utilizzo di tutte le strategie venatorie ammesse dalla legge per una presenza della specie compatibile con le esigenze ambientali, sociali ed economiche del contesto territoriale, con particolare riferimento alla salvaguardia delle colture agricole e forestali. Obiettivo è anche garantire la pubblica incolumità, sia per chi pratica forme di caccia, sia per chi frequenta gli ambienti rurali mediante la formazione di soggetti abilitati al prelievo e alle misurazioni biometriche sui capi abbattuti, al fine di valutare ogni anno il potenziale riproduttivo della popolazione locale.

sabato 16 Febbraio 2019

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