Cronaca

Il Parco dell’Alta Murgia tra i “virtuosi” d’Italia

La Redazione
Tra i prescelti dal Ministero dell'Ambiente c'è anche quello del Cilento. È la prima volta per degli Enti del Sud Italia. Otterranno, a testa, una premialità di poco più di 25mila euro
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Il Consiglio direttivo del Pnam, nella seduta del 26 febbraio 2019, ha preso atto, con soddisfazione, della comunicazione del Ministero dell’Ambiente – Direzione generale per la Conservazione della natura e del mare, che ha indicato i Parchi nazionali dell’Alta Murgia e del Cilento come “virtuosi” d’Italia e, in quanto tali, “di essere destinatari di una premialità pari a € 25.396,27 per ciascun Ente, avendo coordinato progetti ritenuti fondamentali per la conservazione della biodiversità assicurando il pieno rispetto delle tempistiche del cronoprogramma assegnato ed essendosi registrato un efficace raggiungimento dei risultati sugli obiettivi posti con i progetti definiti nelle azioni delle Direttive».

È la prima volta per dei Parchi del Sud, esempio per il Mezzogiorno d’Italia di azioni concrete e di sistema che esaltano il ruolo e la funzione di questi Enti nel vedersi riconoscere e praticare azioni di politica attiva nel rispetto dell’indirizzo del Ministero dell’Ambiente.

Quest’ultimo, infatti, a seguito dell’approvazione della Strategia nazionale della biodiversità, ha attivato da alcuni anni un importantissimo programma di sistema tra le aree protette, in una visione globale dei problemi che oggi si affrontano a livello planetario. Esso è finanziato ogni anno con la “Direttiva di indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità”.

La comunicazione del riconoscimento di Parchi virtuosi è avvenuta lo scorso 1° febbraio nella riunione tenutasi a Roma nella sede del Ministero. In particolare, il Parco dell’Alta Murgia, in qualità di capofila, si è distinto per le attività svolte nell’annualità 2017-2018 sul progetto “Convivere con il lupo” e, in collaborazione proprio con il Parco del Cilento, con la direttiva 2018, per la prima annualità dell’azione pilota del progetto “Biodiversità, resilienza e cambiamenti climatici”, che si èposto come obiettivo iniziale un primo monitoraggio del territorio, mettendo in risalto i processi antropici sull’uso del suolo e della vegetazione, al fine di individuare future azioni su cui focalizzare l’attenzione.

La biodiversità, oltre a rappresentare una ricchezza per l’intera umanità, è l’unica barriera di contenimento dei cambiamenti climatici in atto e ormai assunti da tutti come fenomeni determinati della vita dell’uomo sul pianeta. La tutela e il mantenimento di ecosistemi sani aiuta a mitigare gli effetti estremi dovuti al clima. Più genericamente si può dire che la presenza di una ricca varietà di specie in un ambiente ne aumenta la resilienza, ossia la sua capacità di tornare “a posto” dopo aver subìto uno stress.

I Parchi svolgono questa funzione e ne studiano le variazioni al fine di evitare i tanti danni determinati da un’agricoltura che, invece di aumentare la biodiversità, a causa dell’uso massiccio di poche varietà standard di sementi sta diminuendo l’offerta variegata di una sana alimentazione.

«Nel solco delle attività di conservazione della biodiversità avviate da questo Ente nel tempo quale missione prioritaria, è con grande orgoglio che annoveriamo tra i tanti successi anche questo ulteriore riconoscimento che pian piano sta collocando il Pnam in uno scenario italiano di grande prestigio grazie al lavoro fatto dagli uffici e sotto l’attuale governance insieme a tutto il Consiglio direttivo», afferma il presidente vicario Cesareo Troia.

«È con grande soddisfazione che, dopo un anno dal mio insediamento, il Ministero dell’Ambiente ha voluto riconoscere al nostro Ente una chiara e mirata azione operativa centrata sulla principale missione dell’Ente e sul nuovo corso, che ci onora e ci induce a maggiore responsabilità per le funzioni svolte in attuazione della Strategia nazionale della biodiversità, dando un pur minimo ma concreto contributo alla necessità di conoscenza per la natura e i cittadini», aggiunge il direttore del Parco nazionale dell’Alta Murgia Domenico Nicoletti.

giovedì 28 Febbraio 2019

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