Cronaca

​Scontro treni, nominato il nuovo collegio per il processo

La Redazione
A guidarlo sarà il presidente del Tribunale di Trani, Antonio De Luce. Si torna in aula il 4 luglio
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Antonio De Luce presidente, con giudici a latere Marina Chiddo e Sara Pedone. È il nuovo collegio del Tribunale di Trani che dovrà occuparsi del processo per l’incidente ferroviario del 12 luglio 2016, quando 23 persone rimasero uccise e altre 51 ferite nello scontro tra due treni della Ferrotramviaria tra Andria e Corato.

Il presidente del Tribunale, Antonio De Luce, ha sciolto oggi la riserva sulla nomina, dopo la ricusazione del primo collegio (composto dal presidente Giulia Pavese e con giudici a latere Paola Angela De Santis e Filomena Sara De Rosa) disposta il 25 giugno dalla Corte d’Appello di Bari, su istanza della Ferrotramviaria, società imputata nel processo insieme a 17 persone (fisiche).

La Corte d’Appello ha accolto l’istanza di ricusazione motivata dal fatto che l’ordinanza con cui, il 7 maggio scorso, il Tribunale di Trani ordinava la citazione della Regione Puglia quale responsabile civile (cioè soggetto tenuto eventualmente al risarcimento del danno) conteneva – secondo la difesa della società – una “irrituale ed illegittima anticipazione del giudizio in ordine alla responsabilità dell’ente” laddove si parla di Ferrotramviaria come ‘soggetto rivelatosi inaffidabile’, cui è stato consentito di continuare a occuparsi della concessione della linea ex Bari Nord.

Per la Corte d’Appello “l’anticipazione del giudizio, contenuta nel suindicato passaggio motivazionale dell’ordinanza del 7 maggio 2019, non può essere letta in maniera isolata rappresentando l’ultimo tassello di una sequenza di atti, (…), che ha progressivamente inciso sull’immagine del collegio tranese quale giudice terzo fino a comprometterla definitivamente”.

La prossima udienza è prevista giovedì 4 luglio nell’aula bunker del carcere e, in base a quanto stabilito dalla Corte d’Appello, vengono fatti salvi tutti gli atti compiuti e i provvedimenti del Tribunale di Trani, fatta eccezione per l’ordinanza oggetto della richiesta di ricusazione. La citazione della Regione come responsabile civile, avanzata da diverse parti civili, sarà una delle questioni preliminari su cui dunque dovrà decidere il nuovo collegio, anche se è possibile che si riservi per avere modo di studiare il poderoso fascicolo.

Nel processo in corso davanti al Tribunale di Trani, oltre alla Ferrotramviaria, sono imputate 17 persone tra cui manager, dirigenti e dipendenti della società, nonché un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria (che si occupa delle linee ferroviarie in concessione). I reati contestati, a vario titolo, dalla Procura di Trani sono quelli di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Sono costituite come parti civili la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu, Ubf, Codacons, Confconsumatori, Anmil e Gepa, oltre ai parenti delle vittime e ai passeggeri sopravvissuti (ad eccezione di quanti hanno ritirato la costituzione dopo aver già ottenuto i risarcimenti danni dall’assicurazione). Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono stati citati come responsabili civili.

martedì 2 Luglio 2019

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Franco
Franco
4 anni fa

L'espediente degli avvocati difensori di Ferrotramviaria, far presentare la Regione Puglia come parte civile invece che come imputato, ovvero tutt'e due le cose insieme, attore e convenuto.
E Il giudice ricusato perché parente di una vittima? Era solo un parente collaterale di 4° grado.

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