Cronaca

​Scontro treni 12 luglio 2016: la Regione Puglia resta responsabile civile

La Redazione
La decisione è del nuovo collegio del Tribunale. Il processo ora riprenderà il prossimo 18 settembre, ma sono state già calendarizzate le successive udienze (tre al mese fino a marzo 2020)
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La Regione Puglia va citata come responsabile civile nel processo per lo scontro dei treni del 12 luglio 2016 tra Andria e Corato, costato la vita a 23 persone e il ferimento di altre 51; mentre vanno revocate tutte le costituzioni di parte civile, già ammesse, nei confronti di Ferrotramviaria spa.

Lo ha deciso il nuovo collegio di giudici del Tribunale di Trani, insediatosi questa mattina nell’aula bunker del carcere e presieduto dallo stesso presidente del Tribunale, Antonio De Luce (con giudici a latere Marina Chiddo e Sara Pedone), al posto di quello presieduto da Giulia Pavese (giudici a latere Paola Angela De Santis e Filomena Sara De Rosa) e ricusato dalla Corte d’Appello di Bari il 25 giugno scorso. In particolare, proprio l’ordinanza di citazione della Regione Puglia era stata alla base dell’istanza di ricusazione del primo collegio avanzata dalla Ferrotramviaria, perché conteneva una “anticipazione del giudizio” nei confronti della società definita come “soggetto rivelatosi inaffidabile”, cui era stato consentito di continuare a occuparsi della concessione della linea ex Bari Nord. La Corte d’Appello aveva fatto salvi tutti gli atti del precedente collegio, chiedendo esplicitamente al Tribunale di esprimersi solo sulla questione della citazione della Regione (che è peraltro parte civile nel processo) in qualità di responsabile civile.

Diversa la motivazione con cui è stata disposta, però, la citazione della Regione. Nell’ordinanza di due pagine, emessa dopo oltre due ore di camera di consiglio, si legge che “allo stato degli atti, pur evidenziando che non esiste una contestazione specifica avanzata dall’ufficio del pubblico ministero, nel caso di specie, appare opportuno ammettere la citazione della Regione Puglia, in persona del suo legale rappresentante pro tempore, quale responsabile civile, accogliendo la richiesta formulata dalle parti civili costituite e reiterata all’udienza odierna, posto che solo nell’ambito di un completo giudizio di merito potranno valutarsi i presupposti di una responsabilità ex art. 2049 del codice civile, essendo acclarato che la proprietà degli impianti è in capo alla Regione stessa”.

Nella stessa ordinanza il collegio ha anche revocato la costituzione (ammessa dal primo collegio) di parte civile nei confronti della Ferrotramviaria (società imputata per la responsabilità amministrativa). Citando la Corte di Cassazione, il Tribunale spiega infatti che “l’illecito amministrativo ascrivibile all’ente non coincide con il reato, ma costituisce qualcosa di diverso, che addirittura lo ricomprende”.

Avanzate anche due nuove richieste di costituzione di parte civile, una da parte dell’associazioni di consumatori Adoc, peraltro già respinta. Entrambe sono state dichiarate inammissibili dal collegio in quanto le questioni relative alle costituzioni delle parti sono state affrontate durante le udienze dell’11 aprile e del 2 maggio e, dunque, era stato ampiamente superato il termine per la presentazione.

Nel processo, oltre alla Ferrotramviaria, sono imputate 17 persone tra cui manager, dirigenti e dipendenti della società, nonché un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria (che si occupa delle linee ferroviarie in concessione). I reati contestati, a vario titolo, dalla Procura di Trani sono quelli di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Sono costituite come parti civili (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu, Ubf, Codacons, Confconsumatori, Anmil e Gepa, oltre ai parenti delle vittime e ai passeggeri sopravvissuti (ad eccezione di quanti hanno ritirato la costituzione dopo aver già ottenuto i risarcimenti danni dall’assicurazione). Ferrotramviaria, Ministero dei Trasporti e Regione Puglia sono stati citati in qualità di responsabili civili. In aula, oggi, oltre ai parenti delle vittime, era presente per la prima volta anche il capostazione di Andria, Vito Piccarreta, colui che secondo l’accusa avrebbe dato il via al treno senza attendere l’arrivo del convoglio da Corato.

Il processo riprenderà il 18 settembre, ma sono state già calendarizzate le successive udienze (tre al mese fino a marzo 2020).

giovedì 4 Luglio 2019

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