Un corposo cespuglio di farinello, pianta erbacea spontanea, è stato rimosso dalla torre campanaria, accanto alla Cattedrale di Ruvo di Puglia. L’operazione è stata compiuta ieri pomeriggio, intorno alle 18, da parte della squadra turno B dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Corato, che ha utilizzato un’autoscala aerea da 40 metri fornita dal Comando di Bari.
La rimozione è stata sollecitata da Rocco Lauciello, presidente di Unpli Puglia e della Pro Loco ruvese, dopo che il parroco, don Salvatore Summo, gli aveva espresso disagio e preoccupazione per la crescita rigogliosa della pianta quasi alla sommità di uno dei monumenti più antichi della città: la torre campanaria, alta 33 metri ed eretta a scopo difensivo, risale infatti al X secolo.
L’intervento di manutenzione ordinaria è stato necessario sia per ripristinare il decoro del monumento, anche in vista dell’imminente visita pastorale del Vescovo diocesano Domenico Cornacchia, dal 17 al 20 ottobre; sia per prevenire danni da biodeterioramento, una delle cause di degrado dei beni culturali.
Questo processo si verifica quando le superfici lapidee sono attaccate da organismi animali e vegetali: in quest’ultimo caso le radici possono penetrare nelle strutture causando fratturazioni, collassamenti, umidità e stagnazione d’acqua.
«Un intervento importante e improcrastinabile – spiega Lauciello – resosi indispensabile soprattutto per evitare che la struttura fosse danneggiata. E poi l’attenzione ai beni storici, artistici e architettonici, anche di concerto con le istituzioni preposte, è espressione della valorizzazione della storia della città che rientra nella mission della Pro Loco».