Cronaca

San Michele, la palma nana e lo strano fenomeno del ramo che si muove

Irene Tedone
close
San Michele
Il pollone ondeggia, balla, va su e giù, si ferma per qualche istante e poi ricomincia il moto. ​Siamo ancora in grado di stupirci? Di fare domande? Di chiederci il come e il perché delle cose?​
scrivi un commento 3729

Siamo ancora in grado di stupirci? Di fare domande? Di chiederci il come e il perché delle cose? Di fare ooh come i bambini?

La verità è che ne abbiamo viste tante, troppe forse per credere all’ultimo di turno che ci viene a raccontare che Babbo Natale si infila ancora nei camini. Diciamo piuttosto che, a furia di dargli e ridargli con fake news e quaquaraquà in cerca d’autore, alla fine ci abbiamo fatto il callo e la nostra soglia della meraviglia è a tali livelli di resistenza che fiutiamo puzza di fregatura a chilometri di distanza.

Come dire, giustamente per “legittima difesa”, procediamo con i piedi di piombo.

Mai premessa fu così opportuna al cospetto di una storia, come quella che stiamo per raccontarvi, che ai più (forse a tutti, a primo acchito) potrà sembrare l’ennesima facezia seminata nei social dai soliti perdigiorno.

Che sia curiosa e al limite dell’inverosimile ve lo anticipiamo già noi, ma, lungi dalla nostra deontologia propinare al lettore fatti non veri e non verificati di persona, ci piace sottoporvi una storia a cui nemmeno i protagonisti stessi sanno dare spiegazione.

“C’era una volta”, per non tradire l’incipit di ogni storia che si rispetti, una famiglia, la classica famiglia del Mulino Bianco con una casa poco fuori dal centro abitato, un giardinetto, due genitori ormai nonni ad abitarla, una figlia di tre non ancora accasata, cinque nipotini a rallegrare casa e giornate, un paio di gatti a fare le fusa nei momenti di solitudine.

Fin qui tutto regolare.

Siamo a fine settembre, domenica 29 per l’esattezza. Ricorre l’onomastico di papà e nonno Michele e la casa ridonda di suoni e profumi di festa. Si sta tutti insieme. È una giornata ancora dal pieno sapore estivo e c’è chi, dopo un pasto opulento, trova estremamente piacevole starsene solitario all’aperto e lasciarsi coccolare dal sole.

In giardino c’è silenzio: solo l’intermittente miagolio dei mici e del loro teatrino felpato, da lontano il flebile eco di voci ovattate. Null’altro, tutt’attorno null’altro, nemmeno un alito di vento a far frusciare le foglie. Lo sguardo vagabondo, allora, balzella di qua e di là, a destra e a sinistra, finché cade su uno strano movimento, quello di un pollone di una palma nana del giardino di famiglia. Si muove, ondeggia, balla, va su e giù, si ferma per qualche istante e poi ricomincia il moto.

Dopo il primo e comprensibile momento di incredulità, tutta la famiglia si stringe a cerchio attorno alla pianta più anziana del giardino e fa ooh! È uno spettacolo che ha dell’incredibile, un moto sussultorio di un ramo soltanto della palma in assenza totale di vento. «Sembra che voglia annunciare qualcosa, sembra impazzita», racconta la padrona di casa, da sempre con uno spiccato pollice verde.

Il fenomeno, che ha avuto il suo clou proprio nel giorno di san Michele Arcangelo, ha continuato a verificarsi nei giorni a seguire, prevalentemente durante le ore pomeridiane e con più vigore quando i padroni di casa sono vicini alla pianta. A spostarsi è sempre lo stesso ramo e l’andamento è sempre lo stesso, su e poi giù, anche quando in presenza di vento le altre foglie si spettinano disordinate in ogni direzione.

Dopo quasi un mese, il pollone continua ancora leggermente a oscillare, ma nessuno riesce a fornire una spiegazione plausibile. Perché? Sarà semplicemente, come si dice, che anche le piante hanno un’anima o c’è di più?

Noi, che siamo tra quelli che ancora vogliono stupirsi delle cose, ci/vi chiediamo il come e il perché.

Ecco il video.

giovedì 24 Ottobre 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana