Cronaca

Bari, consegnati i diplomi a laureati durante il lockdown

La Redazione
​La cerimonia si è svolta ieri, nell'atrio dell'Ateneo. Presenti le Istituzioni accademiche e politiche. Testimonial è stata Annamaria Ventura, prima laureata on line nel tempo del Covid-19
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Ieri, nell’Atrio del Palazzo Ateneo, si è tenuta la manifestazione “Riprendiamoci” con la consegna dei diplomi di laurea a una rappresentativa di studenti laureati online durante il lockdown, imposto nell’emergenza da Covid-19.

Gli studenti a cui sono stati consegnati i diplomi sono 23, uno per ciascun dipartimento e sono stati sorteggiati durante una seduta del Consiglio degli Studenti.

A loro si è aggiunta la prima laureata online del periodo di chiusura, Annamaria Ventura, testimonial dell’evento.

Alla cerimonia, preceduta da un minuto di silenzio in omaggio a chi ha sofferto nel tempo del Covid-19 e da un ricordo musicale in onore del Maestro Ennio Morricone, sono intervenuti il rettore Stefano Bronzini; in videochiamata il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia; il governatore della Regione Puglia , Michele Emiliano</strong>; il sindaco di Bari, Antonio Decaro.

Queste le parole di Emiliano sulla sua partecipazione all’evento:

«L’ho fatto per poterli guardare in faccia, per ringraziarli per ciò che hanno fatto, per i loro sacrifici e anche per ciò che potranno fare dopo la laurea.

Nella nostra sfida per il futuro ci dovrà essere spazio anche per loro. Io mi auguro soprattutto che si riesca subito a metterli in campo, a farli ‘giocare’, perché il mio timore più grande è quello di tenere i giocatori più bravi in panchina, solo perché non riusciamo a trovare i luoghi dove farli esprimere.

In questi anni, la Regione Puglia ha potuto assumere moltissimi ragazzi laureati nelle università pugliesi. Il volto di una persona quando trova il suo lavoro è difficile da descrivere. Non è vero che tenere tutti sulla corda, nell’incertezza e nell’instabilità, aumenti la produttività. È una sciocchezza. Quando una persona finisce di studiare e trova un lavoro e lo trova soddisfacente per la costruzione del proprio futuro, innesca tutta una serie di processi positivi, sociali, produttivi, individuali e, in definitiva, contribuisce alla felicità generale, perché il lavoro non è lo scopo della vita, ma è un mezzo attraverso il quale tutti i nostri sogni si possono realizzare meglio e con maggiore dignità e libertà.

In conclusione ho detto ai neo laureati che nel ripartire stasera, dopo aver celebrato con felicità le loro lauree, si sarà pronti a ricominciare e a pensare ai tanti problemi che abbiamo ancora da risolvere, ma con loro al nostro fianco sarà tutto più facile.

Auguri!».

martedì 7 Luglio 2020

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