Cronaca

Danneggiata la “Scalla” che unisce la città

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
​Ivan Iosca, architetto e presidente de La Capagrossa Coworking: «Scalla mi ricorda che in quel punto c'è qualcosa della città che non funziona: un muro che occlude un percorso pedonale sicuro»
scrivi un commento 1897

Versa in condizioni critiche “Scalla”, l’installazione urbana che da luglio 2018 collega via Fenicia con lo spazio verde pubblico – una zona Dm 1448/68 – che immette sull’estramurale Scarlatti.

Due aree separate da un muro che la verde struttura lignea “ha annullato” per chi, residente e non, l’ha utilizzata agevolmente, fino a qualche tempo fa.

Ora, però, diversi scalini sono rotti e questo desta non solo preoccupazione per la scarsa sicurezza ma anche il rammarico di non poterla utilizzare.

“Scalla”, formata da 90 listelli di legno, fu costruita in tre giorni da professionisti e gente comune che parteciparono ai laboratori “Fare insieme la città”, nell’ambito della seconda edizione del festival di rigenerazione urbana “nóvǝ nóvǝ nóvǝ – nove navi nuove”, organizzato da La Capagrossa Coworking e patrocinato dagli Assessorati alla Pianificazione Territoriale e alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia.

Un’opera che nasce, quindi, come “temporanea”, dovendo evidenziare una criticità del territorio: tuttavia, è durata nel tempo, rivelandosi utile soprattutto a chi non è in grado di scavalcare il muro – atto questo non proprio convenzionale – per raggiungere zone “vicine eppure lontane”.

Ma ora? Sarà riparata o sarà rimossa? Ne abbiamo parlato con l’architetto Ivan Iosca, presidente del Coworking e uno dei coordinatori del progetto.

«Scalla ha avuto e per me ha ancora il compito di ricordare che in quel punto c’è qualcosa della città che non funziona: un muro che divide uno spazio pubblico da un altro spazio pubblico, occludendo tra l’altro, un percorso pedonale sicuro per gli abitanti che vivono l’intorno».

«Scalla, in fondo, è nata dall’intuizione di alcuni bambini durante i laboratori, il cui obiettivo era proprio quello di educarsi al pensiero critico, a essere portatori di cambiamento e non fruitori passivi degli errori di altri.

La città, d’altra parte, per me è sempre stata “scuola”, un ambiente di apprendimento continuo dove ai suoi abitanti sono garantiti lo spazio e la possibilità di sperimentare pratiche che disegnino il futuro».

«Da essere elemento di denuncia – prosegue – Scalla, come hai sottolineato, è diventata strumento necessario, testimoniando l’effettiva utilità di costruire in quel punto una nuova percorrenza. A questo serve l’architettura effimera! A testare nuovi usi con costi ridottissimi, a verificarne le intuizioni».

«Siamo già intervenuti una volta, ridipingendo e proteggendo le parti usurate dal passaggio delle persone e serrando alcune viti. A un certo punto, poi, qualcosa è cambiato. Gli scalini principalmente danneggiati sono stati quelli alla base e questo da un punto di vista meccanico è inusuale: abbiamo pensato ad un atto vandalico. Questo per noi resta un dato e non un’accusa, non ci interessa. La situazione ora è peggiorata ed è difficilmente immaginabile che Scalla possa essere utilizzata da qualcuno».

«Continuare a operare soluzioni semplici, come riparare un gradino rotto, rispetto aun problema complesso, come quello di una percorrenza urbana ormai dichiarata ma ancora inibita, è un’attività , per quanto mi riguarda, priva di futuro.

Quanto tempo passerà prima che il tutto si rompa di nuovo?

Ho proposto al Sindaco qualche mese fa di prendere in carico la questione e di provare seriamente a risolverla aprendo un varco in quel muro. Lui mi ha confermato di voler intervenire ma immagino che l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e tutte le difficoltà da essa generata, abbiano reso questo un problema di secondaria importanza.

Io resto fiducioso e auspico che questo capitolo possa concludersi positivamente».

mercoledì 18 Novembre 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
biagio anselmi
biagio anselmi
3 anni fa

fosse l'unica cosa della città che non funziona … perchè secondo voi funziona bene la nuovissima rotonda di via Terlizzi?

Le più commentate della settimana