Cultura

Luisella Cantatore: «Cunizza, donna libera da giudizi e pregiudizi»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
La pittrice e scultrice ruvese ha scelto le terzine del nono Canto del Paradiso, dedicate a una delle figure femminili presenti nella Divina Commedia, la cui nuova edizione è curata da Giorgio Grasso
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Un nudo di donna appena accarezzato da una morbida luce che scende dall’alto. Intorno il buio. Della donna, adagiata al suolo, non si vede il volto eppure, osservando la tensione dei muscoli, si può intuire che si solleverà e guarderà verso quella calda luce.

Lei è Cunizza da Romano, lo spirito che Dante, nel IX Canto del Paradiso, incontra nel terzo cielo, quello di Venere dove danzano gli spiriti che amano Dio. Cunizza, nata nel XII secolo, sorella del signore della Marca Trevigiana, Ezzelino III e Alberico da Romano, prima di dedicarsi a Dio e alle opere caritatevoli, secondo le cronache del tempo, ha vissuto intense storie d’amore, anche al di fuori dei matrimoni di "natura politica".

«Lei è una donna libera. In gioventù è stata travolta dalla passione amorosa perché, sotto l'influsso di Venere, ha avuto molti amori ma Cunizza, con grande letizia, perdona a sé stessa le sue inclinazioni dicendo che sono naturali all'amore».

Chi parla è Luisella Cantatore, pittrice e scultrice, che ha dedicato una delle sue ultime opere a questa poco conosciuta figura femminile dell’universo dantesco. L'opera iperrealista "Cunizza" (165x57cm), in acrilico su pvc, è pubblicata nella nuova edizione della Divina Commedia, ideata e curata dal professor Giorgio Gregorio Grasso, critico e storico dell'Arte, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

La nuova edizione della Commedia è corredata di 333 opere di artisti contemporanei, tante quante sono le terzine del capolavoro dedicato al viaggio nei tre mondi ultraterreni.

"D'una radice nacqui e io ed ella:/Cunizza fui chiamata, e qui refulgo/perché mi vinse il lume d'esta stella; ma lietamente a me medesma indulgo/la cagion di mia sorte, e non mi noia;/che parria forse forte al vostro vulgo".

Queste sono le terzine che Cantatore ha scelto e rappresentato. «Dante – prosegue la giovane pittrice – la colloca nel Paradiso, perché non la giudica peccatrice. Nella mia opera è illuminata dalla luce Divina, nel momento in cui avviene il cambiamento e si converte all'Amore vero».

Ha scelto Cunizza perché è «esempio di libertà per tutte le donne. Libera da giudizi e pregiudizi». 

Cunizza è una delle tante donne che Luisella Cantatore ritrae nella loro nudità sussurrata perché solo carezze di luce, argentee o d'oro, la rivelano. E quella luce non accarezza la pelle ma anche l'anima perché quei corpi sono mondi, universi di bellezza e di dolore. Di lei scrivono che «ama raccontare la solitudine, l’angoscia, il dolore e il dramma dell’animo umano» attraverso «l’arte è per lei il linguaggio più limpido e raffinato dell’anima».

Le opere dedicate alla nuova Divina Commedia viaggeranno per l’Italia: oltre che nelle città legate al Sommo poeta – Firenze, la città che gli ha dato i natali; Venezia dove si recò in missione politica, per conto di Guido Novello da Polenta; Ravenna, la città dove visse gli ultimi anni della sua vita – saranno accolte nel complesso monumentale Rocca Brivio Sforza, a San Giuliano Milanese,  a metà giugno. A luglio, saranno esposte a Parma e, in seguito, a Torino, Matera, Milano.

Per il Maestro Luisella Cantatore, figlia d’arte, con studi superiori nella sezione Metalli e oreficeria dell'Istituto d'Arte e, in seguito, all'Accademia di Belle Arti, ci sono ancora soddisfazioni.

Oltre a essere ambasciatrice per la sperimentazione artistica in Italia Do.V.e., le sue sculture e dipinti saranno pubblicati nel prestigioso Catalogo dell’Arte Moderna di Mondadori e sul terzo Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini.
 

domenica 16 Maggio 2021

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