Cultura

“Le danzatrici en plein air”, presentato il primo festival di danza contemporanea a Ruvo di Puglia

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Dal 24 giugno al 4 luglio, nel cortile della scuola "G. Bovio" e in altri spazi aperti. Chiude il progetto "Le danzatrici, archeologia del contemporaneo", realizzato dalla Compagnia Menhir Danza, col supporto delle Istituzioni
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La danza intesa come fusione tra natura e cultura; come ricerca di sé e delle memoria collettiva attraverso i movimenti e una quasi ritrovata corporeità nelle relazioni con le persone e con gli spazi aperti, en plein air, poco vissuti durante il lockdown. Questo è il senso de “Le danzatrici en plein air”, primo festival di danza contemporanea che si terrà a Ruvo di Puglia, dal 24 giugno al 4 luglio, realizzato in sinergia tra Comune di Ruvo di Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e Compagnia Menhir Danza.

Il festival è stato presentato nella tarda mattinata di ieri, nella sala conferenze della Casa della Cultura, dall’assessora alla Cultura Monica Filograno; da Giulio De Leo,che ne è direttore artistico; da Gemma Di Tullio, responsabile dell’Ufficio programmazione Danza del Ttp; da Marco Giannotta, vicepresidente del Ttp; e dal sindaco Pasquale Chieco.

Presenti anche i rappresentanti della Università della Terza Età, tra cui Luigi Iosca, l’87enne allievo e danzatore, esibitosi con Virgilio Sieni a "Ricomincio da RaiTre", che è stato tra i protagonisti dei progetti coreografici, curati da De Leo, nel segmento "Danza" delle ultime edizioni del Talos Festival; nonché i bambini delle quinte classi del I circolo didattico “Giovanni Bovio”, nel cui cortile si terranno le performance, e insegnanti: una partecipazione coerente allo spirito della “Città educante”, progetto posto in essere dagli Assessorati alle Politiche Sociali e all'Istruzione.

«Il festival – ha detto l’assessora Filograno – è frutto del lavoro di progettazione che De Leo ha portato avanti durante il lockdown; della sua visione d’insieme che tende a guardare alle connessioni e alla coesistenza tra danza e archeologia, tra gesto e riti processionali, tra globale e locale».

De Tullio sottolinea, poi, lo stretto legame del Festival di danza contemporanea con il genius loci di Ruvo, la musica, la sua storia, l’arte e i paesaggi, urbano e rurale, che faranno da sfondo alle performance valorizzate soprattutto dalla luce naturale, del mattino e del tramonto.

«Quando c’è voglia di fare e intelligenza politica e valoriale, nascono sempre belle cose – ha dichiarato,  Giannotta –, a dimostrazione dell’importanza del dialogo e del confronto. Da parte del Ttp ci sarà sempre la disponibilità a dialogare, e questa esperienza va nella prospettiva di una più stringente collaborazione tra le parti».

«Danzeremo per tornare a posare lo sguardo sulla bellezza della natura e coglierne il racconto segreto; per riscattare il corpo come luogo di creatività, gioia, identità, coesione e comunità – spiega De Leo -. Il festival si ispira all’affresco tombale de “Le danzatrici”, ritrovato a Ruvo di Puglia e custodito nel Museo Archeologico di Napoli e tutti, dagli artisti, agli operatori culturali al pubblico, scaveranno nei propri corpi, come archeologi, per far emergere sedimentazioni, memorie, visioni future».

«Il festival di danza contemporanea – conclude il sindaco Chieco -, dal respiro internazionale arricchisce la nostra Città d’Arte e quindi non potevamo non sostenerlo. Il programma raccoglie nomi e progetti di alta levatura e utilizza gli spazi della città, riscoperti dopo i lockdown».

Il festival, con dieci compagnie che daranno vita a 11 spettacoli, chiude il progetto di audience engagement, conferenze e programmazione intitolato “Le danzatrici, archeologia del contemporaneo”, realizzato da febbraio 2021 dalla Compagnia Menhir Danza, col supporto di Regione Puglia e Ttp nell’ambito dell’Avviso pubblico “Custodiamo la Cultura”, con il patrocinio e la collaborazione di Comune di Ruvo di Puglia e Museo del Libro.

In scena le coreografie di due grandi maestri della danza contemporanea italiana, Adriana Borriello e Roberto Zappalà e le opere di una nutrita schiera di autori affermati ed emergenti quali Daniele Albanese, Simona Bertozzi, Giulio De Leo, Roberta Ferrara, Erika Guastamacchia, Francesco Marilungo, Sara Sguotti, Ezio Schiavulli, e Davide Valrosso. A supporto della programmazione la preziosa collaborazione con Network Anticorpi XL per gli spettacoli Space Oddity di Sara Sguotti ed Equal to men di Roberta Ferrara.

Il costo del biglietto, unico per ogni serata, è di 3 euro. «Costo simbolico che contribuisce a sostenere un settore, quale quello dello spettacolo, fortemente penalizzato dalla pandemia Covid» aggiunge De Leo che ringrazia, per il supporto, l’Amministrazione la quale incarna il «vicinato politico e istituzionale» affiancato dai privati. Per l'accesso agli spettacoli sono previste agevolazioni per determinate categorie: adolescenti 11-18 anni con accompagnatore – ogni adolescente entra gratuitamente, il suo accompagnatore paga; over 65 con accompagnatore – ogni over 65 entra gratuitamente, il suo accompagnatore paga; bambini 1-5 anni – i bambini in questa fascia di età entrano gratuitamente stando seduti o in braccio ai genitori.

In questo modo è stata consentita la massima fruibilità dell'evento. 

La conferenza si è conclusa con l'incipit del documentario “Corpo di luce”, prodotto dal workshop condotto da Vanessa Cokaric e Dario Iurilli a Palazzo Caputi.

Il programma completo de “Le danzatrici en plein air” è disponibile qui.

Per info e prenotazioni contattare Giulia Gaudimundo al numero 345 355 5045 e alla mail info@compagniamenhir.it.

Il botteghino è attivo da oggi nella Libreria L’Agorà – La Bottega delle nuvole, in corso Cavour 46. Da lunedì al sabato, prenotare o acquistare biglietti dalle 11 alle 12.30 e dalle 18.30 alle 20.

venerdì 18 Giugno 2021

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