Cultura

Il Gruppo speleologico ruvese ospita i “colleghi” dello Shaka Zulu di Subiaco

La Redazione
​La delegazione è in visita in Puglia. Mete previste il vasto sistema sotterraneo di Ostuni e una o più cavità dell'Alta Murgia​. Non è la prima attività culturale di questo genere per l'associazione
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Il mondo sotterraneo delle Murge ospita in questi giorni nuovi visitatori, questa volta provenienti dal Gruppo speleologico “Shaka Zulu” di Subiaco, in provincia di Roma, invitati dal Gruppo speleologico ruvese a sèguito del gemellaggio tra le due associazioni.

In diverse occasioni, nelle attività culturali del Gsr, il carso murgiano, con le sue grotte e voragini, è stato apprezzata meta di esplorazioni: gli studenti dei progetti internazionali Erasmus e Leonardo, il gruppo italo-cubano della spedizione “Santo Tomàs”, gli studiosi del Cised dell’Università di Coimbra, col quale i pugliesi hanno realizzato un vasto lavoro di rilievo tridimensionale di un sistema sotterraneo portoghese, il Dueça. Non ultimi, i ricercatori Yves Quinif, dal Belgio, Stanka Šebela dalla Slovenia, Gabriela Cocean, dall’Accademia di Romania, e il professor Ugo Sauro, noto studioso del carsismo in particolare in Puglia e Lessinia, suggestiva area carsica la cui storia si intreccia con quella delle Murge fin dal 1964, con l’arrivo degli esploratori veneti all’abisso ruvese della Ferratella.

Il gemellaggio con “Shaka Zulu” è stato avviato nel 2017 grazie al trasferimento per lavoro di uno dei soci del Gsr, che ha promosso questa idea per arricchire le due associazioni di reciproca conoscenza ed esperienze comuni. La prima fase si è realizzata lo scorso anno nell’area carsica dei monti Simbruini, dove i due gruppi hanno esplorato interessanti cavità, collaborando infine alla disostruzione di uno stretto passaggio nella Piccola Cretarossa, che ha dato adito a un profondo pozzo fino ad allora sconosciuto, battezzato Abisso ruvese.

Quest’anno, da ieri e fino a domani 15 luglio, è prevista la visita di una delegazione dello “Shaka Zulu” in Puglia. I ruvesi illustreranno i caratteri del carsismo pugliese, murgiano in particolare, e della “geocultura” legata alla natura del territorio. Mete previste il vasto sistema sotterraneo di Ostuni e una o più cavità dell’Alta Murgia. Non mancherà una visita al centro abitato e al suo pregevole patrimonio architettonico in pietra calcarea.

Argomento di primaria importanza saranno le potenzialità didattiche multidisciplinari dei corsi di speleologia realizzabili nelle scuole di secondo grado, grazie alla presenza dell’esperto, il professor Mario Tomei. Questa possibilità, già saltuariamente realizzata dal Gsr con alcuni istituti locali, oltre che in un corso completo tenuto nel liceo di Monopoli, è ritenuta meritevole di sviluppi, per le possibilità di integrare l’apprendimento scolastico, non solo scientifico, con le realtà territoriali legate alle professioni, in campi che vanno dall’archeologia al rischio idrogeologico, all’ecologia, comprendendo gli aspetti della cultura materiale, la lavorazione della pietra, la gestione dei suoli agricoli e l’uso del territorio nella storia.

sabato 14 Luglio 2018

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