Si inaugurerà il prossimo 31 ottobre, nella Getty Villa di Malibù, la sezione dedicata all’arte antica del “J. Paul Getty museum” di Los Angeles, la mostra dal titolo “Underworld: imagining the afterlife – Inferi: immaginare l’aldilà”.
L’esposizione vuole mostrare cosa i greci credevano ci fosse dopo la morte. Per farlo, ospiterà una serie di reperti che illustrano le rappresentazioni dell’Oltretomba nell’atrte greca e del Sud Italia.
Insieme a pezzi provenienti dal Museo archeologico di Napoli e dal MarTa di Taranto, ce ne saranno anche alcuni del museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia.
Nei giorni scorsi, la direttrice Elena Silvana Saponaro li ha presentati personalmente proprio nei luoghi della mostra, attualmente nelle ultime fasi di allestimento. «Confrontarsi con colleghi, tecniche e metodologie diverse dalle nostre – ha commentato sul suo profilo Facebook – ha significato apprezzare l’utilità del dialogo. Constatare la gioia dei colleghi del museo nell’approcciarsi al reperto, allo studio della rappresentazione iconografica è stata una grande emozione».
È utile a tutti, secondo lei, che anche le opere d’arte possano «migrare» per farsi conoscere, e le remore dei molti in tal senso «vanno assolutamente dissipate», ha scritto ancora la dottoressa Saponaro. «La cura con cui si effettuano le operazioni di trasporto è ineccepibile e il risultato finale è troppo ambizioso. Migliaia di persone vedranno e conosceranno opere che probabilmente non avrebbero mai visto e che potrebbero stimolare la curiosità di vederne altre venendo in Italia. Tutto ciò ovviamente a prescindere dall’importanza dello studio e della ricerca scientifica che precede e accompagna la preparazione di una mostra.
Vale sempre la pena porre in essere tutte le azioni per la valorizzazione dei nostri meravigliosi beni culturali», ha concluso.