Cultura

“La maraviglia” è il tema della terza edizione di Luci e suoni d’artista

Elena Albanese
​Il termine, mutuato da Leopardi, indica la sensazione di stupore che fa nascere le domande, tipica dei poeti, dei filosofi e dei bambini. Proprio a questi ultimi saranno dedicate le installazioni
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Inizia non a caso con “L’elogio dell’infanzia”, la poesia di Peter Handke che apre “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, la presentazione della terza edizione di “Luci e suoni d’artista”.

Le installazioni avranno infatti come tema “La maraviglia”, termine mutuato da Leopardi per indicare quella sensazione di stupore che fa nascere le domande, tipica dei filosofi, dei poeti e dei bambini. E proprio a questi ultimi sarà dedicato il lavoro di quest’anno. Perché in tempi bui, «farsi accompagnare dai bambini ci sembra una buona prassi», spiega il direttore artistico Vittorio Palumbo.

«Un tema che ci identifica», rimarca il sindaco Pasquale Chieco, nell’ambito di «un percorso straordinario di cura della città, con cui insieme si crea comunità. Questo è un progetto rivoluzionario, che ci identifica come cittadini, ci dà la possibilità di crescere e di costruire una bellezza che ci cambia».

I laboratori di autocostruzione, che si terranno nei locali di via Martiri delle Foibe, saranno gestiti da giovani professionisti ruvesi. Si occuperanno di restauro, origami, tecnologie interattive, sculture luminose, fotografia (playing people) e manifattura 4.0. Per iscriversi o chiedere informazioni, si può inviare una mail a lucidartistaruvo@gmail.com.

Inoltre, un privato ha messo a disposizione un capannone per la realizzazione delle opere più grandi.

«Non si tratta di lavorare gratuitamente, ma di imparare gratuitamente», sottolinea l’assessore alla Cultura Monica Filograno, che coglie l’occasione per rispondere alle polemiche social dei giorni scorsi, sollevate in particolare dall’opposizione di centrodestra, sulla gratuità delle prestazioni, in primis quella del direttore artistico. Difende e ribadisce il ruolo fondamentale di Palumbo, che nel 2016 ideò le “Luci d’artista”, consentendo al Comune di vincere un bando regionale. «La sua prestazione è gratuita perché lui è il mio compagno e se percepisse un compenso si configurerebbe un conflitto d’interessi», chiarisce, specificando poi i costi dell’operazione a carico dell’Amministrazione.

Un investimento di 40mila euro «per acquistare i materiali e retribuire simbolicamente i ragazzi che condurranno i laboratori». Più altri 20mila per le attività in collaborazione con le associazioni. Per un progetto che, «se fosse pagato come dovrebbe, costerebbe il doppio».

«È importante però non abbandonare questa strada, ma percorrerla con più impegno», perché «l’obiettivo è il posizionamento di questa bellissima città sempre più in alto, sempre più in vista», conclude.

Una città che in questo modo diventa «di tutti e per tutti», come chiosa l’assessore alle Politiche sociali Monica Montaruli.

venerdì 2 Novembre 2018

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