Cultura

Dal Museo Jatta, Scilla viaggia con Ulisse

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
​Il vaso apulo, conservato in una teca della quarta stanza del Museo Jatta, è esposto nella mostra "Ulisse – L'Arte e il Mito", da oggi sino al 21 giugno nei Musei "San Domenico", a Forlì
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Il vaso apulo che raffigura Scilla, conservato in una teca della quarta stanza del Museo Jatta, è uno dei reperti esposti nella mostra “Ulisse – L’Arte e il Mito”, da oggi sino al 21 giugno nei Musei “San Domenico”, a Forlì.

Scilla è uno dei personaggi che compaiono nell’Odissea ed è l’incarnazione dei pericoli del mare che affronta Odisseo/Ulisse per ritornare a Itaca. Nella mitologia, Scilla era una bellissima fanciulla, amata da un dio marino e trasformata dalla maga Circe in un mostro con dodici piedi e sei lunghi colli, ognuno dei quali reggeva una testa con tre file di denti con cui divorava chiunque e qualsiasi cosa le capitasse a tiro. Scilla viveva in una grotta su una scogliera; sul lato opposto, c’era il vortice Cariddi, che abitava sotto un grosso fico, e, tre volte al giorno, assorbiva acqua di mare, inghiottendo tutto quello che si trovava.Quando Ulisse attraversò lo stretto tra Scilla e Cariddi – identificato, poi, con quello di Messina – evitò il vortice ma sei uomini dell’equipaggio furono divorati da Scilla.

L’oinochoe rappresenta Scilla, dal busto in su, nel sembiante di bella fanciulla; mentre la parte inferiore è la coda di un mostro marino che si solleva nel calice, raffinatamente decorato con divinità alate che offrono corone.

La mostra narra il viaggio di Ulisse, l’uomo assetato di conoscenza, che sfidò i pericoli per ritornare da Penelope e Telemaco ma, una volta tornato a Itaca, fu colto dal desiderio di viaggiare per andare oltre le colonne di Ercole, come narra Dante nell’ “Inferno”, al ventiseiesimo canto.

La “follia” dell’uomo più astuto tra i Greci ha affascinato antichi e contemporanei, anche nella letteratura (“Ulisse” di James Joyce); è l’eroe e antieroe cantato e rappresentato dal Medioevo al Rinascimento, dal Simbolismo sino alla Film Art. Ed è questo il racconto che si snoderà nei Musei di Forlì.

Accanto ai Musei, poi, nella chiesa di San Giacomo è esposto il relitto di una nave, datata tra il VI e V secolo a.C., con il suo carico, ritrovato ventidue anni fa a Gela, nei suoi mari.

sabato 15 Febbraio 2020

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