Cultura

Dalla Sicilia il logo del Festival Internazionale dei Madonnari di Ruvo di Puglia

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
L'identità visiva del Festival, organizzato da Apuliae Terrae, è di Maurizio Cannizzo. Secondo classificato il ruvese Domenico Castelluccio; terzo posto per il coratino Marcello D'Introno
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Il rosone stilizzato della Cattedrale di Ruvo di Puglia e una mano cerulea nell’atto di disegnare: la potenza creatrice dell’uomo specchio di quella divina.

Questa è una delle interpretazioni del logo vincitore del concorso lanciato dall’associazione Apuliae Terrae per il Festival Internazionale dei Madonnari, nato a Ruvo di Puglia lo scorso anno, per volontà della presidentessa Laura Pellicani e degli altri componenti.

Il logo ufficiale è stato creato dal grafico Maurizio M. Cannizzo, da Nicosia, presidente dell’associazione Madonnari di Sicilia e organizzatore del Concorso internazionale dei Madonnari, a Nicosia.

Dopo il successo della prima edizione, dedicata a “Maria, donna dei nostri giorni”, Apuliae Terrae ha sentito la necessità di dare un’identità visiva al Festival dell’arte effimera: per questo, a febbraio, ha lanciato la call a cui hanno partecipato nove artisti e grafici provenienti da Puglia, Lombardia, Sicilia, Campania e Lazio. Uno degli elaborati è un ritratto in pastello di Maria, realizzato dalla piccola Elena Cantatore alla quale, trascorsa l’emergenza da Covid-19 che ha messo in pausa il Festival, sarà consegnato un premio.

Secondo classificato è il logo del graphic designer Domenico Castelluccio, da Ruvo di Puglia. Disegno e simbolo si fondono: la lettera “erre” di Madonnari diventa un volto “in fieri” di Maria.

Terzo classificato è il logo del graphic designer coratino Marcello D’Introno: le mani michelangiolesche di Adamo e Dio si sfiorano sullo sfondo del giallo, magenta e ciano che si intersecano.

Al primo classificato vanno una confezione regalo dei Grandi Vini della “Cantina Crifo” e un buono di 20 euro da spendere nella Bottega delle Nuvole-Libreria L’Agorà; al secondo una cena a menù fisso per due persone alla Pizzeria “La Fornace”; al terzo una pizza e bevanda alla a“U Vecchie Furne”.

I premi saranno consegnati sempre nel corso di una cerimonia post-emergenza Covid-19.

La giuria che ha valutato gli elaborati era composta da tecnici e appassionati.

Della tecnica hanno fatto parte Benedetto Cappelluti, docente e restauratore Beni Culturali; Francesca Sparapano, docente di disegno e storia dell’arte; Alessia Campanale, laureata in Scienze dei beni culturali; Carmine Pellegrini, scenografo e writer; Mariangela Ciliberti, architetto; Mariella Stragapede, restauratrice di beni culturali; Paolo Paparella, laureato in Scienze della comunicazione. Della giuria di “appassionati” hanno fatto parte l’assessora alla Cultura Monica Filograno; Angela Longone; Giuseppina Gattullo Picciarelli; Pasquale Guastamacchia.

mercoledì 8 Aprile 2020

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