Cultura

La Ruvo ad acquerelli di Lella Camerino

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Pittrice e bozzettista autodidatta, ama dipingere angoli conosciuti o poco noti della città. Ma il suo interesse va anche ai volti e alle storie impresse su di loro
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«Fin da piccolissima, amavo guardare mio padre mentre disegnava splendidi cavalli su foglibianchi: cercavo di imitarlo. E non potrò dimenticare la gioia che ho provato quando, per la prima volta, ho avuto nelle manine quella piccola scatola di pastelli Giotto…Ricordi indelebili».

Con queste due delicate istantanee del passato ha inizio la conversazione con Domenichina “Lella” Camerino, pittrice autodidatta e, soprattutto, bozzettista.

Perché Lella predilige fissare su carta e tela vivaci scene di vita quotidianae luoghi ruvesi, consueti eppure originali perché specchio del suo mondo interiore, del suo vissuto e di quello che vivrà.

Classe ’60, madre di Massimiliano, Antonio e Paolo; nonna di sei bambini che adora e che ha ritratto, Lella confida di essere in simbiosi con i colori e “uno spazio bianco” da riempire.

Dopo l’incontro folgorante coi “Giotto”, in lei cresce il desiderio di imparare a dipingere: nel frattempo realizza ritratti a matita.

Poi si sposa giovanissima e si dedica all’amata famiglia. La passione per l’arte è sempre viva ma non vissuta con pienezza, ma un giorno il figlio Massimiliano (Di Gioia, ndr), scultore e stone balancer, la spinge a prendere i pennelli.

«Inizio a imbrattare le prime tele coi colori a olio – racconta – e, con mio stupore e meraviglia, “nascono” nature morte. Sono felicissima e orgogliosa di quello che creo da quel momento in poi, soprattutto dei ritratti ai miei nipotini, fatti nel corso del tempo».

Frequenta i corsi di pittura del Maestro Domenico Scarongella, all’Università della Terza Età e risale a Natale 2018 la sua prima personale.

Lella confida di amare la natura e di farsi ispirare non solo da lei ma anche dagli oggetti che la circondano.

«Sono attratta da tutto quello che non è artefatto e da quello che ispira poesia: il lampione in una viuzza; una porta deteriorata dal tempo. Ma trovo storie da raccontare con i colori anche nei visi segnati dalla vita, molto espressivi come quello della ragazzina siriana fotograta da un giornalista: con gli occhi colmi di lacrime, abbozza un mesto sorriso; oppure, pensando a chi vive accanto a noi, penso a “Tonino”, con la sua bicicletta ingombra di buste, coi suoi sogni, infranti? rubati? Li ho ritratti entrambi negli acquerelli».

Il suo tratto è vivace ed elegante. Le pennellate ariose negli acquerelli e decise nelle tele a olio, dai colori più intensi.

«Da pochi anni sperimento l’acquerello: lo prediligo per gli scorci del borgo antico della nostra bella Ruvo di Puglia». Uomini concentrati nell’innocuo pettegolezzo accanto a uno dei torrioni aragonesi; la porta color carta da zucchero della cartolibreria “da Paoluccio”; la farmacia d’antan Caputi. A olio ha dipinto, sotto una luna piena, gli archi di vico Capoferri, di via Carmine, i tetti innevati del centro antico e un interno delle tante botteghe che c’erano a Ruvo di Puglia.

Nel tempo del Covid-19, ha realizzato disegni a matita e ad acquerelli (Piazza Bovio sullo sfondo del Tricolore). Ha anche completato un falso d’autore a olio, dalle dimensioni 120 per 100 cm: una sfida con sé stessa.

«Lo vorrei esporre, insieme ad altri dipinti realizzati nel corso dell’anno, in una personale post Covid-19».

E soprattutto in questo periodo, la pittura la conforta, come è sempre successo, d’altro canto. «Continuerò a dipingere sempre, sperando di continuare a regalare belle emozioni. Quelle che vivo io da quando ero piccola. E la pittura continuerà ad accompagnarmi nel cammino della vita».

lunedì 27 Aprile 2020

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Lella Camerino
Lella Camerino
3 anni fa

Grazie! Bellissimo articolo Veronique Fracciolla ❤????meraviglioso!