Cultura

Il messaggio di speranza del duo Giovanni Mazzone e Mimmo Fracchiolla

Irene Tedone
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Il messaggio di speranza del duo Giovanni Mazzone e Mimmo Fracchiolla
I due musicisti reinterpretano "Diamante" di Zucchero, dedicandola a tutti gli eroi che sono in prima linea e stanno resistendo nell'emergenza Covid-19
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Eccoci. Siamo diventati malvolentieri gli inquilini del romanzo del secolo: poveri sventurati in balia di un virus che ci ha cambiato completamente la vita.

Basta guardarci, siamo lo specchio di un mondo nuovo: insospettabilmente fragile e disarmato, che ci vuole uniti ma distanti, “soldati” dentro e fuori, con le mani pulite e la bocca chiusa, con la consapevolezza e il buonsenso che non bastano striscioni o serenate sui balconi per vincere la guerra contro il coronavirus.

Lo sappiamo, il nemico è forte e siamo ben lontani dal cantar vittoria, ma, a distanza di oltre due mesi dall’inizio dell’emergenza, ognuno, potendo, ringrazierebbe a suo modo quanti si stanno prodigando per la salute della nazione.

E se per qualcuno la via maestra sta in un bel gesto o in un “grazie” sentito, c’è qualcun altro che lo sa fare soltanto in musica.
Viaggiano in tandem, sull’idea di un ringraziamento alle Autorità locali, il tenore Giovanni Mazzone e il singer Mimmo Fracchiolla e lo fanno nel modo che gli è più congeniale: cantando.

Con grande sentimento, i due musicisti reinterpretano “Diamante” di Zucchero volendo dedicare il brano anche all’esercito di eroi in camice blu e per dare l’eterno riposo ai combattenti arresi attaccati ai respiratori, per asciugare le lacrime dei congiunti e per ringraziare infermieri, militari, psicologi, forze dell’ordine e noi cittadini che ce la stiamo mettendo tutta per ripartire.

La scelta di questo pezzo, spiegano gli interpreti, non è casuale. Oggi, come ai tempi di nonna Diamante, certe parole evocano una rinascita dal periodo nero della guerra. Emblematiche sono le immagini dei nevai che fioriscono, dei vinai che aprono bottega, delle persone che tornano ad abitare città fantasma, di “soldati e spose” che danzano in controluce nel giorno del loro matrimonio.

In questa canzone è racchiuso tutto il senso di quell’ “andrà tutto bene” a cui ci siamo aggrappati per istinto di sopravvivenza. È la stessa speranza per cui Zucchero cantava «impareremo a camminare», rialzandoci dai lutti e sui cocci che ha disseminato la guerra, moltiplicheremo le nostre voci e riprenderemo a prenderci per mano.

Il progetto, inizialmente nato dal disegno del duo canoro, è stato poi sposato dai tecnici audio e video Nicola Martinelli e Giovanni Berardi che ne hanno realizzato il video che vi mostriamo.

«Il nostro grazie va al sindaco Pasquale Chieco, alla Polizia locale, ai Carabinieri, ai medici di famiglia, ai pediatri, a noi stessi che dobbiamo continuare a ripeterci che andrà tutto bene».

giovedì 7 Maggio 2020

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Antonietta Raffaele
Antonietta Raffaele
3 anni fa

Che dire :un duo magnifico che dà forza x una rinascita .Grazie Grandi ed umili