Un urlo musicale e impegnato, un battito del cuore e un colpo contro ogni forma di dittatura quello degli Italian Freedom Fighters che,con il singolo “Beat of resistance” , denunciano la dura repressione del governo Erdogan nei confronti del gruppo musicale Grup Yorum e di tutti coloro che si dedicano, anche a costo della vita, all’affermazione dei diritti inviolabili della persona.
Del collettivo di quattordici musicisti e cantanti italiani, formatosi a seguito dell’invito di Grup Yorum a mettere l’arte al servizio della libertà, fa parte la cantautrice e attrice teatrale ruvese Filomena De Leo.
“Beat of resistance”, trasmesso su Youtube, è un canto in vari idiomi sul dovere di tutti di difendere la libertà e sul diritto di ognuno a esprimere i propri pensieri, i propri sentimenti. Come canta Filomena, «where there’s freedom of expression, there’s love – dove c’è la libertà di espressione, c’è amore».
Una libertà per la quale tre membri di Grup Yorum – i giovani Helin Bölek, Mustafa Kocak e Ibrahim Gökҫek – hanno perso la vita, quest’anno,per uno sciopero della fame, iniziato nel 2019, quale forma di protesta contro la detenzione illegittima scaturita dall’accusa infondata di terrorismo.
“Compagni di battaglia per la libertà” di Filomena sono Treble Lu Professore, Julia Lenti, Tony (Cattivo Sangue),Giulio Ferrante (Radici Nel Cemento), Lizard (Shock Very Noise), Rocky Ganjavox, Chala Dz Cham Lowe, Speaker Tex, Nur-Gul, Sam D, Fido Guido,Tina Minerva (La Rocha), Rifle. I musicisti Raina (Villa Ada Posse), Adriano Bono (Reggae Circus), Poppy Circuitelement (Shock Very Noise), Luigi Miacola (The Navigator),Cosimo Miacola (Young T Bone). Tutti credono nel potere salvifico della musica e dell’arte; nella loro capacità di com-muovere e di far riflettere.
E questo è il senso del semplice messaggio finale di Filomena, catturata in un’istantanea ruvese, sullo sfondo di suppenne e un campanile: “Finché c’è musica, c’è vita: viva la libertà”.