Amministrative 2021

Pasquale Chieco: «Processo di rinascita di Ruvo già in atto: non sia fermato dall’improvvisazione»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Con lui, sabato scorso, in piazza Dante, i rappresentanti della Coalizione di Centrosinistra che lo supporta: Vito Ippedico; Michele Scardigno; Lia Caldarola; Vincenzo Colaprice; Monica Montaruli​​
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Con “Bella Ciao” e “L’ombelico del mondo” si è concluso, lunedì,  il primo comizio pre-ballottaggio del candidato sindaco Pasquale Chieco, nonché sindaco uscente.

Sul palco con lui, in una gremita piazza Dante, i rappresentanti della Coalizione di Centrosinistra che lo supporta: Vito Ippedico, segretario cittadino dei Popolari con Emiliano; Michele Scardigno, già presidente del Consiglio comunale e neoconsigliere (Pd); Lia Caldarola, già consigliera comunale (Sinistra ruvese); Vincenzo Colaprice, segretario provinciale di Rifondazione comunista; Monica Montaruli, assessora uscente alle Politiche sociali e neoconsigliera (Lista “Con Ninni Chieco sindaco”).

A prendere per primo la parola è Chieco che sottolinea la capacità della sua forza politica di comprendere la complessità del percorso fatto sinora e di quello da affrontare. Il succo del suo discorso si riassume nella convergenza di progetti – dei partiti e liste – per una Ruvo di Puglia ideale di cui sono già state gettate, grazie alla competenza, le fondamenta perché «il processo di rinascita della città è già in atto» e non può essere messo in discussione dall’«improvvisazione». Un freno – durato un anno e mezzo – è stato posto dalla pandemia Covid, con il suo carico di sofferenza, dolore e crisi. Emergenza affrontata con coraggio e determinazione, preoccupandosi  soprattutto delle esigenze dei più fragili. Chieco elenca tutti i progetti portati a compimento in questi cinque anni, alcuni dei quali ereditati da precedenti Amministrazioni, quelli  intrapresi e quelli futuri ed è amareggiato dal fatto che tutto questo sia disconosciuto dai competitor («è stata costruita una grande bugia intorno a me»), tra cui ci sono coloro che, nei primi tempi, lo hanno sostenuto anche in Consiglio comunale.

Risoluzione del grande problema delle cooperative;  l’ok dalla Conferenza di servizi al Pug; riapertura del Teatro comunale; nascita del Distretto biologico delle Lame; emanazione del bando di pubblica illuminazione; promozione alla mobilità sostenibile; ulteriore impulso alla nascita del Duc; creazione della rete Ruvo solidale quale espressione delle politiche di prossimità da sempre valorizzate («il nostro welfare è invidiato da tutti»); valorizzazione dei talenti locali; potenziamento della fogna bianca; manutenzione stradale («l’obiettivo è di ripristinare uno stato ottimale per oltre 100 strade»); inaugurazione del Parco “Maurizio Stefanucci”; attenzione alle politiche abitative anche attraverso il cohousing sociale; a breve saranno riqualificati i corsi Gramsci e Carafa; Palazzo Avitaja sta per essere riconsegnato; la Polizia municipale si trasferirà nella ex sede della Polizia di Stato e in corso Carafa, nel Palazzo che accoglieva i suoi uffici, sorgerà la Casa delle associazioni che non saranno più costrette a pagare affitti alti o a essere raminghe. A breve sarà riconsegnato Palazzo Avitaja.  

«Abbiamo preso tanti voti – prosegue -. La città ha riconosciuto il nostro metodo della legalità, di fare trasparenza e di rispettare le regole».  La Destra, «che pure compatta ha perso», secondo Chieco, col suo 38% «ha raschiato il fondo del barile» e ha chiamato a sé due forze del Centrosinistra, che facevano capo a Biagio Mastrorilli e Santi Zizzo, per fare «il grande inciucio» in un percorso «scritto a tavolino».

La parola passa a Vito Ippedico che bolla come diabolico l’endorsement di Mastrorilli, Zizzo e Domenico Berardi a favore del candidato di Centrodestra Luciano Lorusso per escludere Pasquale Chieco. Il patto fra i tre ex candidati sindaco e Lorusso, se confermato alle urne, darebbe vita a incertezza politica. Chiede, quindi, di riconfermare la fiducia al Sindaco uscente per la sua competenza e lealtà.

Segue l’intervento di Vincenzo Colaprice che parte dall’analisi di voto della scorsa settimana, rileva come se è vero che c’è molta astensione politica tra i giovani, è altrettanto vero che il Centrosinistra conta su una nutrita schiera di giovani candidati e appassionati. Nel programma del Centrodestra che, secondo Colaprice, sa tanto di Prima Repubblica, alle politiche giovanili sono dedicate poche righe. «A loro fa paura il futuro che appartiene ai giovani» sottolinea e aggiunge che è necessario convincere le persone a votare Chieco, soprattutto chi si è astenuto al primo turno. Ritiene scandaloso il sostegno degli ex Candidati sindaco di Centrosinistra a Lorusso. Per lui si tratta di un «accordo scandaloso per far fuori una persona» e per gestire le risorse del Pnrr. Inoltre, in caso di vittoria del Centrodestra, c’è il rischio di fare tabula rasa di tutto quello che è stato fatto finora. Non solo, dovrebbe trascorrere almeno un anno per comprendere come funziona la macchina amministrativa.

Gli fa eco l’assessora uscente alle Politiche sociali Monica Montaruli che ricorda quando nel 2016 l’appena proclamato sindaco Pasquale Chieco le disse che per lui le politiche a favore dei più fragili sono importanti. E lei ha condiviso questa visione perché da sempre sua e perché convinta che il benessere di una collettività non può prescindere da quello dei più deboli. Nei primi due anni del mandato hanno investito nei Servizi sociali, li hanno strutturati e questo ha consentito di far fronte alle criticità conseguenti alla pandemia. Loro hanno creato un prezioso patrimonio per le Politiche di prossimità che andrebbe disperso e di questo dovrebbero essere consapevoli le associazioni che hanno collaborato con l’Assessorato. Montaruli sottolinea, inoltre, come per progettare Welfare innovativo sia necessario investire: loro lo hanno fatto e sono in grado di gestire le risorse del Pnrr per fare ulteriori investimenti nelle modalità richieste dal complesso documento Anci sulle infrastrutturazioni sociali.

Parte dalla sua esperienza ultratrentennale Lia Caldarola: aveva 29 anni quando fu eletta consigliera comunale e 38 quando fu proclamata sindaca, la prima donna a indossare la fascia tricolore. Un cammino fatto con la Sinistra e per la Sinistra anche quando si è scontrata coi vertici e quando la scelta su chi dovesse rappresentare la Sinistra non era condivisa. Lei ha sempre contribuito lealmente alla campagna elettorale per far sì che vincesse la propria parte politica. L’alternativa è rimanere a casa.  Il sostegno dei due candidati sindaco di Centrosinistra a Lorusso è di una «gravità inaudita. Hanno messo tanti cittadini in una condizione emotiva terribile; stanno chiedendo a persone di Centrosinistra di votare Fratelli d’Italia, senza considerare che Centrosinistra e Centrodestra sono alternativi politicamente, culturalmente ed emotivamente». Fa notare come Santi Zizzo e molti dei suoi sostenitori partecipassero a riunioni di Sinistra ruvese; come tra i suoi ci sia anche chi ha ricoperto ruoli importanti come assessori, vicesindaci e segretari di Partito nel Centrosinistra. «Un gruppo dirigente ha violato l’anima del suo popolo »: per lei questo «è aberrante».  Conclude sostenendo che continuerà sempre a praticare la vera politica che non è mai ingenerosa e che è soprattutto empatia col proprio popolo.

Non lesina attacchi Michele Scardigno, orgoglioso di essere stato sempre leale anche quando dissentiva dai vertici di Partito: il neoconsigliere ritiene si sia verificato un «corto circuito» tale per cui è stato deciso di allearsi con chi ha idee contrastanti. Inoltre dichiara che il vero stratega del Centrodestra non è mai salito sul palco. Passa poi a elogiare Pasquale Chieco che, nella fase più acuta della pandemia, ha lavorato per la città fino a notte inoltrata, quasi disperato per i drammi che si stavano vivendo. Ha parole di stima per Luciano Lorusso che considera un amico ma esorta a non giocare sulla pelle di tutti gli elettori.

La conclusione è affidata a Pasquale Chieco il quale ironizza sull’esistenza di un «accordo programmatico» che, in realtà, per lui non esiste perché in sostanza si tratta di accordo di potere e «contro natura» perché fatto tra persone del Centrosinistra e Centrodestra. Mancherebbero contenuti, idee di città. Hanno stretto questa alleanza perché vogliono mandarlo via per la sua intransigenza, ma lui ha un «caratteraccio», assume posizioni ferree solo perché pensa al bene della collettività, perché agisce per l’interesse collettivo ed è solo questo che lo spinge a dedicarsi la politica. Alla fine rivolge un pensiero ai compagni della Cgil la cui sede romana è stata assaltata da un’azione squadrista lo scorso sabato. Un pensiero che lo commuove perché lui è un giuslavorista e ha lavorato accanto al sindacato.

mercoledì 13 Ottobre 2021

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Uomo nero
Uomo nero
2 anni fa

La prossima volta sul palco fate suonare la canzone “Bello Ciao” che è la più indicata per voi.

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