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Stop al ddl Zan, Chieco: «Sconcerto e delusione. Ma a Ruvo i più deboli non saranno mai soli»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
«Ci impegneremo, nel nostro piccolo, per mettere in campo nuove azioni e nuove pratiche per rendere la nostra città ancora più solidale, ancora più aperta, ancora più accogliente»
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Il ddl Zan è tutto da rifare: lo ha decretato ieri in Senato l’approvazione a maggioranza e a scrutinio segreto  – 154 voti favorevoli contro 131 e due astensioni – della c.d. “tagliola”, un procedimento disciplinato dall’art. 96 del Regolamento del Senato (“Proposta di non passare all’esame degli articoli”), proposta da Roberto Calderoli (Lega) e Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia). Per poter tornare a ridiscutere nelle Camere sulle “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” bisogna attendere il 27 aprile 2022, trascorso il termine di sei mesi.

Al di là degli scambi di accuse sulla mancanza di confronto tra forze di Destra, esultanti dagli scanni di Palazzo Madama, e forze di Sinistra e M5S, amareggiate e dedite a individuare i possibili franchi tiratori, gran parte dell’opinione pubblica considera il fermo al disegno di legge, proposto dal deputato Pd Alessandro Zan, una sconfitta della tutela dei diritti delle persone Lgtb, diversamente abili, no gender. Un disegno di legge da perfezionare, che garantisce il diritto di esprime liberamente il proprio pensiero senza violare i principi fondamentali della Costituzione, senza istigare, in sostanza, all’odio e alla violenza contro i più deboli. Illuminante, a proposito, è la lettera di dimissioni del deputato di Forza Italia Elio Vito, favorevole al ddl Zan, dalla carica di responsabile del Dipartimento difesa e sicurezza di FI: in un passaggio della stessa, pubblicata su Twitter, si legge “su un tema che riguarda anche la sicurezza (le cronache di questi mesi sono purtroppo pieni di episodi di violenza ai danni di persone Lgbt, picchiate perché camminavano a mano nella mano, si baciavano, portavano una borsa arcobaleno), Forza Italia ha manifestato, anche nei pochi voti che ci sono sin qui stati al Senato, la sua contrarietà; mi riferisco al ddl Zan, che contrasta proprio odio, discriminazioni e violenze”. Di maggiori tutele nei confronti di Lgtb e persone non binary avevamo parlato con Teresa Ceglie. Non solo: se ne erano fatti portatori, in una lettera, anche i referenti dell’associazione ruvese Murgia Queer.

Tutele che saranno garantite a Ruvo di Puglia come dichiara il sindaco Pasquale Chieco, commentando l’affossamento del ddl Zan: «Provo sconcerto e delusione per quello che è successo ieri in Senato. Sconcerto e delusione per una politica che affossando la Legge Zan si dimostra distante dall’umore del Paese, lontana dalle nuove generazioni, incapace di raccoglierne il sentimento più profondo, di dare riferimenti morali. Sconcerto e delusione per una politica che decide consapevolmente di abbandonare nella difficoltà tantissime persone, tantissime famiglie, che sceglie di non occuparsi della loro salute, della loro felicità.  È un modo di fare politica che davvero non capisco. Come pretendiamo adesso di spiegare a quelli che non vanno a votare che invece la politica è una cosa utile? Che si occupa realmente delle persone? Fare il Sindaco, per fortuna, è un'altra cosa. Quando fai il Sindaco la realtà ti viene addosso e non puoi, non devi, non vuoi girarti dall’altra parte. A quei Senatori che ieri esultavano come allo stadio perché le discriminazioni e le violenze basate su orientamento sessuale, identità di genere e disabilità resteranno impunite vorrei presentare le mamme che mi raccontano dei figli bullizzati, derisi, offesi, insultati. A queste mamme, a queste figlie e a questi figli posso promettere solo una cosa: almeno a Ruvo non sarete mai soli. Dopo ieri il nostro impegno per voi sarà centuplicato. Ci impegneremo, nel nostro piccolo, per mettere in campo nuove azioni e nuove pratiche per rendere la nostra città ancora più solidale, ancora più aperta, ancora più accogliente. Per mettere cioè in pratica quello che la società chiede a gran voce e che la politica vista ieri ancora si ostina a non sentire».

giovedì 28 Ottobre 2021

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Franco
Franco
2 anni fa

La democrazia funziona così, se la maggioranza non approva una legge quella non passa.

Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Se fosse passata questa legge dire (come hanno detto le femministe) che l'utero in affitto è una pratica spregevole avrebbe voluto dire rischiare di finire davanti a un giudice.

Annalisa L.
Annalisa L.
2 anni fa

È giusto esultare per il grave pericolo scampato. Se fosse passata la legge Zan qualsiasi resistenza da parte dei genitori o professori alla Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia anche nelle scuole elementari sarebbe stata bollata come transfobica, potenzialmente discriminatoria e quindi anche passibile di denuncia.

Marco
Marco
2 anni fa

Ma si diventa fossi omofobi ipso facto solo per aver interrogato criticamente sul tema? Speriamo che la discussione non raggiunga questi punti di intolleranza e dogmatismo.

Annalisa L.
Annalisa L.
2 anni fa

Ma come fa a “provare sconcerto”” per una legittima votazione di una Camera parlamentare? Gli manca l'abc della Costituzione.

P.M.
P.M.
2 anni fa

A me non pare consono al luogo, il Senato della Repubblica, e al ruolo, senatori, che si assumano atteggiamenti da stadio. Si tratta di una legge per la tutela dei diritti delle persone e assistere a quello sbracamento, beh fa riflettere. L'astensionismo dalle urne ha molteplici radici…

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