Politica

Parco dell’Alta Murgia, interpellanza al Ministro dell’Ambiente

La Redazione
​L'hanno rivolta i parlamentari del M5S Giuseppe L'Abbate, Nunzio Angiola​ e Angela Masi, poiché a causa di un decreto del 2013 l'ente non ha potuto procedere alla stabilizzazione del personale precario​
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«Nei Parchi nazionali italiani si spende poco per la tutela della biodiversità e molto per la tutela politica, la tutela elettorale. Ai dirigenti dei parchi dico cambiate, sennò vi faccio cambiare io». Con queste parole durante il 9oesimo congresso Federparchi tenutosi a Roma, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dettato la linea politica del suo dicastero in tema di parchi nazionali. L’esponente del governo Conte ha ricordato come ben 11 parchi su 24 non abbiano attualmente un presidente, mentre sette sono senza direttore. Al contempo, sono solo otto gli enti che hanno adottato il piano del parco e in Puglia è stato solo quello dell’Alta Murgia, in linea con il Piano paesaggistico regionale secondo il Codice del paesaggio.

«Al ministro Costa non può che andare il nostro plauso e consenso per le 55 nuove unità di personale tecnico annunciate per adeguare le dotazioni organiche degli enti Parco nazionali – dichiarano i deputati pugliesi del M5S Giuseppe L’Abbate e Nunzio Angiola –. Il dicastero a tal fine stanzierà una spesa di circa 1,8 milioni di euro per veterinari, biologi e geologi che vanno a sanare un’ingiustizia perpetrata ai danni del sistema delle aree protette italiane nel 2013 con la spending review del Governo Monti. Infatti, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 gennaio furono arbitrariamente e immotivatamente rideterminate le dotazioni organiche dei Parchi nazionali, riducendole di 57 unità di varie qualifiche per un risparmio di spesa davvero esiguo, pari a poco più di un milione e 600mila euro. Insomma – proseguono i parlamentari – si sono arrecati danni enormi alle aree naturali protette per un pugno di lenticchie. Ora, quantomeno si porrà rimedio a quello “scippo”, anche se permangono notevoli differenze tra le dotazioni organiche degli stessi parchi nazionali. Pertanto, chiediamo al ministro Costa attenzione a quelli presenti in Puglia, e in particolare a quello dell’Alta Murgia, affinché possano adeguare la propria dotazione organica a standard minimi per il loro funzionamento».

Insieme alla collega Angela Masi, Angiola e L’Abbate hanno anche rivolto al Ministro dell’Ambiente un’interpellanza per sapere quali iniziative intenda adottare per la ormai indilazionabile e urgente situazione di impossibilità a operare nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, che non ha potuto procedere alla stabilizzazione del personale precario, in possesso di tutti i requisiti previsti dal decreto legislativo n. 75/2017, proprio per l’assenza di posti in organico determinatasi nel 2013.

«Confidiamo nel ministro Costa, sensibile e convinto assertore del fondamentale ruolo dei Parchi nazionali soprattutto nel Mezzogiorno. Sarà necessario porre la massima attenzione alla situazione del Parco dell’Alta Murgia per consentire di procedere alle stabilizzazioni degli aventi diritto, tra cui figure professionali indispensabili per il corretto funzionamento dell’area protetta».

domenica 28 Ottobre 2018

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