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4 novembre, lo striscione di Rifondazione comunista: «Nulla da festeggiare»

La Redazione
Il partito: «Oggi come cento anni fa, saremo a fianco della pace, della fratellanza dei popoli e della solidarietà. Questo è il messaggio che abbiamo voluto rivolgere alla cittadinanza»
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Uno striscione in piazza Matteotti con il riferimento al 4 novembre, anniversario della fine della Prima guerra mondiale e Giornata dell’unità d’Italia e delle Forze armate. È quello affisso da Rifondazione comunista Ruvo, in cui si legge “Contro ogni guerra e spesa militare. Nulla da festeggiare”.

«Milioni di morti, milioni di sfollati, giovani e adulti sradicati dalla loro terra per combattere altri uomini, aizzati gli uni contro gli altri dai governi e dal più bieco nazionalismo. Questo è stata la Prima guerra mondiale – spiegano dal partito di sinistra -. Nelle trincee del fronte italo-austriaco si formava realmente l’Italia, ma non attraverso la vittoria di una guerra disastrosa e innescata dal tradimento verso gli alleati dell’epoca (altro che invasore e fiumi mormoranti!), bensì grazie alla solidarietà umana innescata dal riconoscimento del contadino meridionale e dell’operaio settentrionale negli stessi problemi sociali, nelle stesse aspirazioni di libertà, nella stessa lingua che solo allora riuscì a superare i confini dei dialetti e farsi nazionale. Nel fronte interno intanto profughi, borghi distrutti, famiglie devastate, censura e repressione del movimento operaio.

La guerra dovrebbe insegnarci cosa non deve ripetersi – prosegue la nota -, dovrebbe farci riflettere sull’entità del suo dramma. Eppure l’Italia è uno dei maggiori produttori ed esportatori di armi, è presente militarmente nei paesi esteri e versa un pesantissimo tributo ogni giorno alla Nato, per un totale di 25 miliardi di euro l’anno, l’1,5% del Pil.

Gli ultimi governi non hanno fatto altro che aumentare le spese militari e anche l’attuale governo, nonostante gli slogan, si appresta a farlo, puntando anche a rifinanziare le missioni militari all’estero. Decine di miliardi di euro che potrebbero essere investiti in scuola, sanità, servizi utili alla collettività.

Oggi come cento anni fa, saremo a fianco della pace, della fratellanza dei popoli e della solidarietà. Questo è il messaggio che abbiamo voluto rivolgere alla cittadinanza questa mattina esponendo lo striscione», concludono.

domenica 4 Novembre 2018

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Giovanni Randolfi
Giovanni Randolfi
5 anni fa

Purtroppo questi poveri comunisti non hanno ancora compreso che la LIBERTÀ di esprimersi, come in questo caso, è stata raggiunta grazie anche a tutti coloro che si immolarono in quel conflitto armato (1914-1918).