Politica

Emergenza abitativa e lotta al disagio: arriva il co-housing

Elena Albanese
Il progetto sperimenterà la convivenza tra nuclei familiari diversi, per creare occasioni di costruzione di legami e per recuperare la propria dimensione sociale. Si cerca un partner del terzo settore
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Il primo bando, pubblicato a inizio 2018, è andato deserto. Ma l’assessore alle Politiche sociali Monica Montaruli, come ci aveva anticipato in un’intervista di qualche tempo fa, non si è scoraggiata e l’ha riproposto con alcuni piccoli aggiustamenti.

Parliamo del progetto di Co-housing – Casa in comune, che intende proporre la convivenza, anche tra nuclei familiari diversi, per trovare occasioni di ricostruzione di legami e per recuperare la propria dimensione sociale. L’idea è quella di superare l’annoso problema dell’emergenza abitativa e risolvere al contempo situazioni ormai incancrenite da tempo attraverso la condivisione degli spazi.

L’applicazione di tale modello, sviluppato con successo in altri Comuni in Italia, rappresenta il primo esperimento del genere in Puglia

Il primo passo è il nuovo avviso emesso in questi giorni per l’individuazione di soggetti del terzo settore (organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, organismi della cooperazione, cooperative sociali, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati senza fini di lucro) con cui costruire progetti che, attraverso l’inserimento in appartamenti indipendenti di persone o famiglie in situazione di disagio sociale ed economico, possano favorire percorsi di resilienza e inserimento sociale, in particolare attraverso servizi alla persona e azioni di contrasto alle povertà estreme.

L’intervento strutturale dovrebbe infatti portare, nel lungo periodo, all’autonomia dei beneficiari, anche grazie all’accompagnamento guidato in un percorso che comprenderà, fra le altre cose, il reinserimento lavorativo.

La selezione del soggetto attuatore avverrà mediante la piattaforma Empuglia. La scadenza è fissata alle 13 del prossimo 13 dicembre.

A seguire, sarà emanato un secondo bando finalizzato a reperire alloggi privati da concedere in locazione mediante canone concordato con sgravi fiscali per chi affitta: un modo per stimolare il mercato delle locazioni private e al contempo per mettere a disposizione di famiglie fragili appartamenti a prezzi accessibili.

«Casa in Comune – commenta l’assessore Montaruli – nasce con lo scopo di individuare nuovi strumenti per rispondere a un disagio molto forte e a un’emergenza sempre più pressante. La sperimentazione del co-housing sociale è anche un’occasione per ripensare gli approcci consueti a questa problematica e per cercare nuove modalità di intervento a sostegno di tante famiglie che si trovano quotidianamente nella triste condizione dell’instabilità abitativa.

L’auspicio è quello di creare un sistema articolato di servizi in grado di fornire al maggior numero possibile di cittadini non solo un aiuto immediato nella soluzione di problematiche abitative, ma anche un sostegno in percorsi di autonomia economica e sociale».

Una «sfida», insomma, un progetto «complicato, ma realizzabile», secondo l’assessore Montaruli, che auspica esso possa diventare nel tempo anche un’opportunità di comprensione e tolleranza.

martedì 11 Dicembre 2018

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