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Partito il “Tour della bellezza”, prossima tappa l’Alta Murgia

La Redazione
L'inaugurazione nella sala del Consiglio metropolitano di Bari​ con un convegno, un talk show condotto da Antonio Stornaiolo, la musica dei Radicanto e degustazioni. ​Nuovo appuntamento il 31 gennaio
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Il tour della bellezza ha preso il via. La prima tappa di questo singolare “Giro della Puglia” è partita dalla sala del Consiglio metropolitano di Bari.

Ore di discussione, condivisione, parole spese come confronto, partecipazione, proposte, idee, suggestioni e visioni, illustrate dalla grafica dell’Esercito della bellezza creato dall’artista putignanese Nicola Genco e concluse con la leggerezza di alcune prelibatezze pugliesi preparate e offerte con professionalità dai ragazzi dell’alberghiero Majorana. Poi il talk condotto da Antonio Stornaiolo e la musica del gruppo folk-autorale dei Radicanto. E anche nel colonnato del palazzo della Provincia parole e suoni sono stati sempre improntati e dedicati al concetto di bellezza: non solo del paesaggio e del territorio, ma anche dei valori umani.

Il disegno di legge che l’assessorato regionale guidato da Alfonsino Pisicchio sta predisponendo è stato oggetto di analisi, commenti, di una vera e propria esegesi. La proposta della nuova disciplina urbanistica non prevede consumo di suolo: sarà infatti una legge che non parla di superfici e di volumetrie, ma che parte dal basso per rimettere al centro i bisogni dell’uomo e del suo vivere. Le linee-guida della proposta, composta da 7 titoli e 23 articoli, il preambolo ispirato alle parole del giornalista Peppino Impastato e a un Manifesto (elaborato dalla professoressa Laura Marchetti con la collaborazione dell’ingegner Vito Labarile) che contiene valori precisi e di riferimento, spiegando i principi informativi e cardini della riforma, sono stati elaborati nei mesi scorsi da un apposito comitato tecnico-scientifico che ha lavorato incessantemente a titolo gratuito.

C’erano a quel punto due percorsi da seguire: andare direttamente in Consiglio regionale oppure iniziare una discussione sul territorio. Ed è stata scelta la seconda opzione: certamente più complessa ma altrettanto sicuramente più entusiasmante, perché in questo tour saranno le comunità, le associazioni, il vasto mondo degli stakeholder, i portatori di interesse sano, a dire come tagliare un traguardo ambizioso, la bellezza. Lavorando per esempio all’eliminazione dei cosiddetti detrattori, vale a dire tutti i “non luoghi”, come li ha definiti il sindaco di Bari Antonio Decaro, che non contribuiscono certo alla crescita dei territori.

Nella proposta di legge ci sono periferie, arte, valori umani, ambiente. E c’è la rigenerazione urbana, che ha già disseminato ottimi segnali su tutto il territorio pugliese. C’è l’ambiente e ci sono gli strumenti urbanistici che, applicati correttamente, possono permettere di alzare l’asticella della qualità della vita nelle comunità.

L’apertura del convegno, coordinato dai giornalisti Annamaria Natalicchio e Vito Prigigallo, è toccata al sindaco metropolitano Decaro, che ha esordito citando Dostoevskij (“la bellezza salverà il mondo”), accennando poi al concetto di «qualità della vita», agli spazi vuoti feriti (i non luoghi, appunto) e alle fratture urbanistiche. Ha elogiato il cammino in condivisione: e qui il presidente nazionale dell’Anci ha suggerito un protocollo tra i 41 comuni della Città metropolitana di Bari, con la realizzazione di opere d’arte in ciascun paese, nell’ambito delle varie operazioni di recupero.

L’assessore Pisicchio ha ringraziato «gli autorevoli esperti del Comitato scientifico» e definito la legge «un progetto di vita» che coinvolge pubblico e privato e che mette al centro la persona, oltre che il territorio. Insomma, il diritto di vivere in un luogo che sia anche attraente.

Laura Marchetti, docente dell’Università di Foggia, saggista, ex sottosegretario all’Ambiente, chiamata dal governatore Michele Emiliano a far parte del Collegio degli esperti, ha parlato di un testo intriso di antropologia («una comunità che attraversa la bellezza afferma le proprie identità»), ha ricordato la piazza di Marrakech come paesaggio culturale per certi versi «ideale» e la piazza dei nostri paesi.

Vito Labarile, una vita tra Bari e Matera, ingegnere, imprenditore, anch’egli componente del Collegio degli esperti voluto dal presidente della Giunta regionale, ha sostenuto che «la bellezza è anche linguaggio, fa riferimento a un dossier della memoria». Ha poi definitogli abitanti culturali delle nostre comunità «rabdomanti del silenzio», chiudendo il suo intervento anch’egli con Dostoevskij e un quanto mai significativo «se la bellezza salverà il mondo, noi salveremo la bellezza». Dopo un cenno alla “sua” Matera e all’esordio come Capitale europea della cultura, ha ripreso le parole di Decaro rilanciando l’idea di un «ecomuseo en plein air».

Francesco Selicato, ordinario della Facoltà di Ingegneria al Politecnico di Bari ha iniziato il viaggio nel cuore della legge: al centro di un qualsiasi piano di sviluppo del territorio deve esserci la qualità del progetto. Ha poi parlato del ruolo importante della rigenerazione urbana e di tutti i meccanismi posti in atto per seminare qualità.

Stefano Serpenti, architetto che si occupa di progetti urbani, ha definito il ddl «un contenitore di valori, valori importanti, e di norme, senza riferimenti a indici e volumi», precisando che, nonostante i cinquecento milioni disponibili, la rigenerazione, così come da norme attualmente vigenti in Puglia, sta incidendo poco sulla qualità urbana complessiva.

Annamaria Angiuli, ordinario di Diritto amministrativo e docente di Diritto urbanistico nella Facoltà di Giurisprudenza, a Bari, ha parlato di un altro concetto basico del ddl regionale, i mosaici identitari: le tradizioni, i paesaggi agrari e quelli urbani… La proposta è una trama fitta di idee e di valori di cui il disegno di legge diventa strumento operativo, attuativo. Anche per la professoressa Angiuli il coinvolgimento dei Comuni è fondamentale per una carta della qualità urbana e per il riconoscimento di matrici identitarie e culturali.

Guido Rodio, avvocato cassazionista, ordinario di Diritto costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza di Bari, ha confermato che la Costituzione italiana è tra le più belle del mondo e ricordato che la Spagna del dopo Franco ha “copiato” proprio la nostra. Ha spiegato alla platea che il disegno di legge riprende i princìpi della sussidiarietà orizzontale e la co-pianificazione e concertazione urbanistica, princìpi declinati dalla modifica al Titolo V della Costituzione in materia concorrente Stato-Regione in tema di Governo del territorio.

Barbara Valenzano, ingegnere, direttore del Dipartimento della Regione Puglia che si occupa di Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche e Paesaggio, ha concluso la prima fase della giornata ricordando come lo sforzo è stato teso alla traduzione delle idee platoniche in pratica giuridico-amministrativa. Ha accennato a istituti giuridici come l’accordo di programma, agli incentivi previsti, da quelli fiscali a quelli urbanistici e volumetrici. E infine ad altri due punti fermi: il contrasto al consumo di suolo e percorsi amministrativi più snelli.

Prezioso anche il contributo del rettore dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” Antonio Felice Uricchio, che si è detto pronto a proseguire un percorso avviato con entusiasmo con il protocollo sottoscritto dalla Regione con i quattro atenei pubblici e la Lum.

Il talk show seguente ha visto protagonisti, tra punture e stimolazioni sagaci di Antonio Stornaiolo, l’assessore regionale Alfonso Pisicchio, la profesoressa Angiuli e il professor Paolo Urbani, romano, docente di Urbanistica e Pianificazione alla Luiss. Prezioso anche l’intervento del noto amministrativista Caputi Jambrenghi, presente tra il pubblico.

La prossima tappa del “tour della bellezza” si svolgerà nel territorio del Parco dell’Alta Murgia il 31 gennaio prossimo.

martedì 22 Gennaio 2019

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