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Ancora sul Pug, le perplessità e le proposte di Fiamma tricolore

La Redazione
​Il coordinatore cittadino Francesco Paolo Paparella: «Le previste tre aree mercatali appaiono eccessive; ne basterebbe una soltanto lungo l'area compresa tra Ruvo e Terlizzi»
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Persistono le perplessità sul Pug. Stavolta a esprimerle, non senza formulare proposte alternative, è Francesco Paolo Paparella, coordinatore cittadino del “Movimento sociale Fiamma tricolore”, nonché componente dell’apposito “tavolo tecnico”.

«Per quanto riguarda la erigenda zona industriale al confine
col territorio di Corato – esordisce Paparella -, essa nasce dalla volontà dell’allora
dirigente all’Urbanistica e dell’assessore (siamo nell’ormai
lontano anno 2010), che sembra quasi una forzatura di quanto proposto dal professor Martinelli, in ruolo al Politecnico
di Bari e tecnico incaricato dal Comune di Ruvo di Puglia in
ordine alla redazione proprio della nuova zona industriale. Orbene,
quando viene presentata la prima bozza del Pug, l’allora sindaco Michele Stragapede elimina la proposta
progettuale così come presentata e invita lo stesso
professionista a trovare nuove soluzioni.

Nel
frattempo, subentra un rinnovamento nella civica
Amministrazione (siamo all’anno 2012) e viene istituito il tavolo tecnico finalizzato a offrire all’intera cittadinanza occasione di
partecipazione e inoltro di proposte finalizzate allo
sviluppo della propria città. In questa nuova visione politica
adottata dai subentrati neo-amministratori, scaturisce
stranamente il reinserimento dell’antica proposta dirigenziale già accantonata.

Infatti appare piuttosto discutibile come il Politecnico vada
a progettare una zona industriale su un’area interessata da
lame e falde idriche sotterranee. A questo proposito, diversi
partecipanti al tavolo tecnico facevano espressa richiesta all’organizzatore, l’architetto Giambattista Del Rosso, di visionare
l’integrale documentazione relativa agli incarichi e alla
volontà politica sia della decorsa amministrazione Stragapede
che dell’amministrazione Ottombrini. A tale richiesta non è
mai stato dato alcun riscontro, pertanto le perplessità di codesta attuale amministrazione sono pienamente motivate e condivise.

Per quanto concerne l’anello di collegamento previsto tra la via
per Corato e la via per Molfetta (retrostante la zona del civico
cimitero), esso appare un ‘opera inutile o quanto meno
superflua e degna dell’epoca faraonica. Pertanto se ne propone
l’integrale eliminazione dal Pug, attesi altresì i notevoli
costi di realizzazione.

Le previste tre aree mercatali appaiono decisamente eccessive;
ne basterebbe una soltanto lungo l’area compresa tra Ruvo e
Terlizzi, anche perché ottimamente posizionata lungo zone ben
servite dalla viabilità stradale (e forse anche ferroviaria in
un prossimo futuro).

Ruvo di Puglia è una citta prettamente ancora a vocazione
agricola, e quindi sorge spontanea e doverosa da parte di
coloro che hanno partecipato al tavolo tecnico l’istanza di
creare quanto prima una zona agro-alimentare, a individuarsi
tra le strade Ruvo-Terlizzi e Ruvo-Molfetta e sino al confine
tra questi Comuni, area che non sia di primario interesse
archeologico, contrariamente a quanto previsto dal Politecnico
di Bari che, di contro, l’ha invece configurata in un’area ad
interesse altamente archeologico posta a sud di Ruvo.

L’ipotesi della realizzazione di una base logistica per lo
smistamento delle merci appare quanto meno lodevole e in
perfetta sintonia con il futuro turistico della città. L’ individuazione di una zona turistico-alberghiera nella
“cinta urbana” – adiacente comparto A – è quanto meno
necessaria per una città come la nostra votata all’arte».

Per quanto riguarda la cava in contrada “Belluogo”, «il tavolo tecnico ha
proposto due soluzioni sensate e coraggiose, quali la
realizzazione di un parco pedonale e ciclistico che vada a inglobare il sedime della cava, che potrebbe benissimo essere
trasformata, alla dismissione, in laghetto artificiale. A
questo punto si dovrebbe vagliare e trovare una soluzione
condivisa che vada a coniugare le esigenze della parte privata
con quelle della parte pubblica.

Insomma, in conclusione, Paparella, «in piena condivisione con i propri simpatizzanti e aderenti, propone di eliminare totalmente la così prevista nuova zona industriale,
attesa la persistente capienza di quella attuale; soprassedere alla realizzazione dell’anello di collegamento
tra la strada per Molfetta e quella per Corato; ridurre le previste tre aree mercatali a una soltanto, magari
espandendola; eliminare ogni ipotesi di trasformazione urbanistica delle
aree adiacenti il viale Ugo Foscolo ed il civico Cimitero, al fine di
preservarne l’assoluta storica integrità e monumentalità; integrare e ribadire la necessità di realizzare strutture
alberghiere idonee e degne del terzo millennio; ribadire la proposta di rendere l’area della cava sita in
contrada “Belluogo” un percorso pedonale e ciclistico, nonchè
di collegamento tra tutte le aree verdi della città.

In
ultimo, partendo dal presupposto che Ruvo è una città d’arte
universalmente riconosciuta, si permette di suggerire che
venga formulato un accordo di programma tra le Soprintendenze
per i Beni culturali e Turismo secondo cui, in caso di
rinvenimenti di materiali storico-archeologici in corso di
opere pubbliche e private, e comunque prima della loro
rimozione dal sito d’origine, di tali ritrovamenti sia data
celere divulgazione ai ricercatori e ai settori archeologici
delle varie università italiane ed europee, al fine di
realizzare una rapida successione d’indagine conoscitiva e di
catalogazione, prima di indi collocare i vari beni così
repertati in idonee strutture di esclusiva proprietà comunale,
al fine di impedire, come purtroppo già accaduto in passato,
che siffatti beni di valore archeologico endemici di questa
zona vengano dirottati verso altre città viciniori, a scapito della dovuta appartenenza e permanenza nel luogo di origine».

Si resta sempre disponibili a ogni ulteriore
confronto o nuova proposta che possa essere sempre finalizzata
a un ulteriore e sicuro arricchimento per la nostra città», conclude la nota di Fiamma tricolore.

giovedì 14 Marzo 2019

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