Politica

La segreteria del Pd: «Mai chiesto che il Sindaco si dimettesse»

La Redazione
Il partito ​dichiara «la propria volontà a chiudere questo brutto capitolo di incomunicabilità e di aprire una nuova fase che rispetti le figure politiche legittimamente e democraticamente elette»​
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«Nel giorno in cui tre consiglieri di un gruppo politico diverso e distinto da quello del Pd disertano l’aula facendo venir meno il numero legale, il sindaco Pasquale Chieco non trova miglior risposta che quella di attaccare la Segreteria del Pd, la quale non ha alcuna voce in capitolo sulle decisioni dei tre consiglieri».

Chiamata in causa dal diretto interessato, la locale dirigenza del partito ha affidato a una nota la propria posizione sulla crisi amministrativa apertasi mercoledì.

«Ci mancava solo questo: attribuire alla segreteria locale del Pd la responsabilità delle proprie dimissioni. AppDem è costituito come gruppo autonomo e le decisioni che i suoi consiglieri prendono non sono da attribuire in nessun modo al Pd.

Anche la questione del Pug, che è stato qualificato come uno schifo, è solo un pretesto.

Sorge il dubbio che il vero obiettivo del Sindaco, che pur non essendo tesserato dichiara la sua appartenenza al Pd, sia la scalata e l’accaparramento della Segreteria e del Coordinamento del Pd di Ruvo di Puglia.

Dal suo insediamento ha fatto mancare la comunicazione agli incontri che riguardavano il Pd locale e, soprattutto, non ha permesso di condividere con nessuno dei suoi componenti i provvedimenti che sarebbero poi stati discussi in Consiglio Comunale. Una modalità, questa, che ha portato a un allontanamento inevitabile del Pd che lo aveva chiamato e sostenuto sin dal primo momento.

Non c’è stato confronto. Non c’è stato coinvolgimento.

Sul contenuto, poi, dei vari provvedimenti, appare ovvio constatare che se su un provvedimento consiliare non vi è coesione, allora il Sindaco, quale garante della coalizione, deve prenderne atto.

Per quanto ci riguarda, il nostro compito è sempre e soltanto quello di verificare che l’azione amministrativa sia coerente col programma elettorale, perché non siamo disponibili a tradire le aspettative dei cittadini che ci hanno votato.

Purtroppo siamo allo stravolgimento delle regole: è la prima volta che un’amministrazione decreta di eliminare una segreteria e un coordinamento legittimamente eletti.

È alquanto inusuale che qualcuno si dimetta affinché qualcun altro lo faccia a sua volta.

“Il PD locale cosa dice?” Lontano dall’idea di brindare alle dimissioni del Sindaco, del quale ha contribuito massimamente all’elezione, il Partito Democratico, escluso dai tavoli amministrativi, privo di riferimenti interni all’Amministrazione, precisa che non ha mai chiesto che il Sindaco si dimettesse, direttamente o attraverso i consiglieri comunali di maggioranza, e che anzi, allo stato attuale, dichiara, per l’ennesima volta, la propria volontà a chiudere questo brutto capitolo di incomunicabilità e di aprire una nuova fase che rispetti tutte le figure politiche legittimamente e democraticamente elette».

domenica 17 Marzo 2019

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