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Rifondazione comunista chiede un Consiglio comunale monotematico sull’autonomia differenziata

La Redazione
La locale sezione del partito denuncia: ​«È un disegno pericoloso perché scommette sul declino del Paese, con il Mezzogiorno che pagherebbe il prezzo più alto. Urge impedire pericolosi salti nel buio»​
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«Come è noto, è in corso una discussione a livello
nazionale sull’autonomia differenziata di alcune Regioni, che dovrà
concludersi con l’approvazione di intese da parte del Parlamento.

Si tratta di un percorso che rischia di essere pericoloso sia per i contenuti,
in alcuni casi in contrasto con quanto stabilito dalla Costituzione, sia per
l’itinerario istituzionale poco trasparente che costringe le Camere al ruolo di
semplice notaio di decisioni assunte altrove». Inizia così la lettera,
protocollata ieri dalla locale sezione di Rifondazione comunista, per chiedere al Sindaco
e ai consiglieri comunali di Ruvo di Puglia di convocare un’assise monotematica
sull’argomento.

«Il progetto dell’autonomia differenziata portato
avanti dal Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna – prosegue il testo – rappresenta una
serie di problemi e di rischi per la tenuta dell’unità nazionale. Dopo i
tentativi di cambiare in questi anni la Costituzione attraverso referendum,
puntualmente bocciati dai cittadini, adesso ci sono tentativi indiretti tramite
un accordo tra Regioni e Stato che il Parlamento verrebbe chiamato ad accettare
o respingere in blocco. Senza possibilità di discussione per i parlamentari. Ma,
quel che è più grave, senza discussione nel Paese. Si tratta di un progetto che
si basa su presupposti infondati come ad esempio la presunta superiorità del
buongoverno degli amministratori delle Regioni settentrionali rispetto a un Sud
spendaccione. Oppure sull’idea ristretta di territorio che fa a pugni con la
solidarietà nazionale, “prima gli italiani”, poi “prima la mia
Regione”, poi “prima la mia provincia”, poi “prima la mia
città”. Insomma, una logica egoista oltre che infantile e idiota, come se
lo sviluppo di un territorio non fosse anche il prodotto di relazioni e legami
con altri territori. È un disegno pericoloso perché scommette sul declino del
Paese, con il Mezzogiorno che pagherebbe il prezzo più alto. Urge impedire
pericolosi salti nel buio, evitando che queste intese si risolvano in un
accordo bilaterale tra Governo e Regioni del Nord senza che il Parlamento sia
chiamato ad esercitare le proprie prerogative su decisioni la cui ricaduta
tocca non solo i diretti interessati, ma l’intera comunità nazionale.

E per evitare allora che tutto questo accada,
anche il Comune di Ruvo di Puglia potrebbe fare la sua piccola parte. In primo luogo crediamo
che la nostra città e i suoi cittadini debbano essere coinvolti in questa
riflessione collettiva. A partire dalla casa comunale e cioè dal Consiglio comunale.
Crediamo che una seduta monotematica sul tema dei rischi dell’autonomia
differenziata, aperta anche a cittadini e rappresentanti del mondo associativo,
della scuola, della sanità, economico, sindacale, sarebbe un fatto in sé positivo
.

Comuni e autonomie locali devono impegnare
Governo, Parlamento e Regione affinché si riprenda il percorso di un vero
federalismo fiscale che parta da servizi, sociali e di istruzione, commisurati
ai livelli essenziali di prestazione da garantire su tutto il territorio
nazionale. Per questo motivo chiediamo al Sindaco e al Consiglio comunale di
avviare questa discussione nella nostra città, di fare rete con gli altri
comuni e di elaborare un documento da inviare al Capo del Governo, ai
Presidenti di Camera e Senato, al Presidente dell’Anci», conclude la missiva.

venerdì 21 Giugno 2019

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