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Isola ecologica in via Guido Rossa, presentato il progetto di riqualificazione. Ma c’è chi dice no

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Ieri pomeriggio, nella sala conferenze di Palazzo Caputi, si è svolto l'incontro di presentazione del progetto di base. Momenti di tensione con residenti e imprenditori​
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Ieri pomeriggio, nella sala conferenze di Palazzo Caputi, si è svolto l’incontro di presentazione del progetto di base per la riqualificazione dell’isola ecologica, in via Guido Rossa.

Incontro pubblico preliminare alla candidatura all’avviso pubblico a sportello “per la realizzazione, l'ampliamento o l'adeguamento di centri comunali per la raccolta differenziata di rifiuti” ( Fesr, Asse 6, Azione 6.1) per completare la rete regionale dei centri comunali di raccolta.

Il contributo massimo per progetto è sino a 380mila euro per la realizzazione di un nuovo centro comunale di raccolta differenziata (tipologia A), per l’ampliamento e/o l’adeguamento normativo di un centro comunale di raccolta esistente, il finanziamento è massimo di 230mila euro mentre le risorse totali disponibili ammontano a 16milioni di euro. «Nel caso in cui al centro comunale di raccolta oggetto della proposta progettuale sia integrata un‘area dedicata alla prevenzione della produzione dei rifiuti, sarà attribuibile un ulteriore contributo nella misura massima di 70.000 euro a copertura delle spese ammissibili connesse alla sua realizzazione», si legge nel bando.

Tra i relatori l’ingegnere Vincenzo D’Ingeo, direttore dell’Area 9; Giuseppe Cervarolo, ingegnere progettista; Antonio Mazzone, consigliere comunale delegato alle Politiche Ambientali; il sindaco Pasquale Chieco. Ha moderato Mario Paparella, consigliere comunale delegato all’Igiene Urbana.

Tra il pubblico, gli abitanti e i rappresentanti delle aziende che si trovano in prossimità dell’isola ecologica che, allo stato attuale, rispetta solo la configurazione minima, come ha spiegato Vincenzo D’Ingeo, direttore dell’Area 9. Con la riqualificazione, l’isola ecologica avrebbe la configurazione “a standard”.

Ma residenti e imprenditori non sono contenti che l’isola ecologica sia collocata nella Zona Industriale, in un’area dove operano industrie alimentari, agricole, artigianali. Non vogliono perché stanchi dei cattivi odori, del traffico che si sviluppa quando vengono conferiti i rifiuti. E questa esasperazione ha raggiunto livelli molto forti: la presentazione del progetto fatta dal giovane ingegnere Cervarolo è stata interrotta proprio dal titolare di un’azienda che non vuole più ascoltare belle parole, ma vuole fatti. Perché, suggerisce, non si costruisce un nuovo centro raccolta in altre zone? Anche agricole? I tentativi di calmare gli animi sono risultati vani: imprenditori e residenti si sono allontanati.

E, tuttavia, la presentazione è proseguita. Cervarolo ha spiegato che non si deve confondere il centro raccolta, l’isola ecologica con una discarica. Lui è di Cosenza e nella città calabrese l’isola ecologica sorge nel centro della città. Cervarolo ha mostrato slide, ha descritto quello che sarà l’isola ecologica che, come ha sottolineato Mazzone, può divenire la meta per visite scolastiche in occasione delle quali i giovani possano comprendere la necessità di essere “sostenibili”, di consumare le risorse indispensabili tenendo a cuore anche chi verrà dopo.

«Un centro di raccolta moderno, funzionale e sicuro all’interno di un piccolo parco, in cui conferire i rifiuti in modo semplice, ordinato e agevole, 7 giorni su 7 – spiegano i progettisti – Il progetto, che amplierebbe di oltre il doppio l’area attualmente occupata dall’isola ecologica (l’estensione complessiva sarebbe di 2.806 mq), prevede una pavimentazione realizzata con bitume ecologico in grado di proteggere il terreno, raccogliere correttamente le acque meteoriche e impedire la creazione di pozzanghere. I contenitori per i rifiuti organici saranno realizzati con accorgimenti specifici per abbattere i cattivi odori. Per l’illuminazione saranno utilizzate lampade a led alimentate con fotovoltaico».

L’isola ecologica, poi, sarà circondata da alberi. L’accesso sarà regolato e sorvegliato, e sarà riservato ai soli ruvesi. Un percorso indipendente sarà dedicato ai pedoni e ai cittadini con disabilità. Un altro agli automezzi

Nel parco sarà presente anche un centro di riuso in cui i cittadini potranno scambiare oggetti usati. Inoltre, è prevista un’app che informerà sugli orari di apertura dell’isola ecologica; sulle modalità del “porta a porta” che è imprescindibile. – spiega Cervarolo – L’isola ecologica non deve sostituire questa modalità di conferimento dei rifiuti che, a breve, sarà gestita dalla Sanb.

Durante il dibattito, sono emersi spunti per un ulteriore miglioramento del progetto che saranno elaborati da Cervarolo che, dove possibile, li inserirà nella versione definitiva che verrà candidata al finanziamento.

«Con questo intervento – ha detto il sindaco Pasquale Chieco – abbiamo l’ambizione di trasformare un problema (un grosso problema) in opportunità. Riqualificando radicalmente il centro raccolta di via Guido Rossa – oggi del tutto inadeguato e fucina di seri problemi – lo trasformeremo in un parco ecologico moderno, funzionale, accessibile e sicuro, con utilità sociali e didattiche.

Non è possibile costruire ex novo, in altre zone, un’isola ecologica e, per di più, in zone agricole, in campagna. Lo impedisce la legge e poi è costoso.

L’idea in bozza e per la quale speriamo di ottenere un finanziamento regionale è un progetto solido, fattibile, in grado di migliorare concretamente la vita della città e in particolare di chi vive e lavora in quella zona; è un intervento coerente con l’idea di città salubre ed ecologica che vogliamo nel nostro futuro».

giovedì 6 Febbraio 2020

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