Spalla

Che fine hanno fatto i “Masterchef” pugliesi?

Nicola Palmiotto ed Elena Albanese
Domani in prima serata torna su SkyUno lo show dedicato ai cuochi amatoriali. Ma chi è già passato sotto le forche caudine dei temuti giudici, lo rifarebbe?
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Siamo un popolo di santi, poeti e navigatori. Ma da quando c’è Masterchef anche di cuochi. Domani comincia la settima edizione della trasmissione cult di SkyUno, quella che in poco più di un lustro ha stravolto la percezione degli italiani sulla cucina. Al giorno d’oggi infatti nessuno più si azzarda a mettere la pasta in tavola, piuttosto la impiatta. Per non parlare degli chef-giudici diventati vere celebrità, uno su tutti Carlo Cracco, che da quest’anno però sarà sostituito da Antonia Klugmann.

Dall’ormai lontano 2011, in sei edizioni di Masterchef non sono mancati i pugliesi, una pattuglia che annovera una mezza dozzina di concorrenti. Alcuni, come il barese Almo Bibolotti, finalista della terza stagione, sono diventati chef di rilievo, altri invece si sono rivelati vere e proprie meteore, come il foggiano di Deliceto Mario Minichella, colpevole di aver utilizzato un dado (sommo orrore) nel piatto presentato ai giudici nei casting dell’edizione dello scorso anno. Ma cosa fanno oggi gli ex concorrenti di Masterchef made in Puglia? Come ricordano la loro esperienza nello show e, soprattutto, la rifarebbero? Ce lo siamo chiesti e l’abbiamo chiesto direttamente a loro.

Il pioniere dei concorrenti nostrani è stato Federico Bonadies, protagonista della seconda edizione del programma. L’ingegnere barese è stato eliminato alla terza puntata, gli è risultato fatale un piatto con la lepre. Secondo le ultime notizie lavora in università.

CHEF A TEMPO PIENO «Masterchef è stata un’esperienza positiva – rivela a LiveNetwork.it Almo Bibolotti, secondo classificato nel 2014 e finora il pugliese che è arrivato più in alto di tutti -. Il ricordo più bello che mi è rimasto, al di là della competizione, è l’amicizia vera che si è creata con alcuni concorrenti, come Salvatore Russo ed Enrica Della Martira. Perciò lo rifarei altre 1000 volte, magari cambiando l’esito finale, che resta l’unico rammarico». Almo, che prima di Masterchef gestiva un albergo per cani, adesso è uno chef a tempo pieno: «Viaggio tantissimo, sono un free lance, cucino per cene private ed eventi. L’ultima esperienza l’ho fatta insieme alla Regione Puglia a novembre scorso al World Travel Market di Londra, una fiera del turismo in cui ho rappresentato la nostra regione e la sua cucina». Un bilancio dunque positivo: «Masterchef mi ha dato la consapevolezza – conclude Almo – di credere sempre nei propri sogni, che è un po’ la mia filosofia di vita. Poi mi ha dato la popolarità: credo di essere uno dei personaggi più amati. Ancora oggi, dopo che sono passati diversi anni, la gente mi riconosce per strada: significa che qualcosa l’ho lasciata».

L’ABBRACCIO DI BASTIANICH La terza edizione è stata quella con più concorrenti pugliesi di sempre. C’era anche la giovanissima studentessa di Giovinazzo Margherita Cicinelli, eliminata alla prima puntata per colpa di un piatto con le animelle fritte. «Se fossi rimasta un’altra settimana in gara non avrei potuto fare gli esami di Maturità, quindi è andata bene anche così», ci dice col senno di poi. Adesso studia farmacia. «Mi sono trasferita a Urbino, sto frequentando l’ultimo anno, ma tra un esame e l’altro trovo sempre il tempo per rimettermi ai fornelli. La passione è rimasta la stessa». Il ricordo di Margherita ha un nome e un cognome: Joe Bastianich. «Ricordo perfettamente ogni istante di quell’esperienza: dall’ansia dei provini fino alle lacrime della mia eliminazione. Ma l’istante che ho più impresso è ovviamente l’abbraccio di Bastianich, dal quale non volevo più staccarmi», dice scherzando. Anche per lei nessun rimpianto: «Masterchef mi ha sicuramente aiutato ad affrontare l’ansia degli esami dell’università! Nessun professore, neanche il più esigente, mi ha intimorito quanto i tre giudici. Io, al contrario di altre persone, forse anche per la mia età, ho preso questa opportunità come un gioco, come è in realtà, e non come l’ultima opportunità per stravolgere la mia vita. L’ho vissuta con la spensieratezza di una 18enne, quindi penso che l’esperienza a Masterchef mi abbia solo dato tanto, dai 15 minuti di gloria alla sicurezza acquisita sulle mie abilità da cuoca amatoriale».

Un po’ più avanti, fino a metà gara della terza edizione, è arrivato Michele Guida, all’epoca operaio 45enne. «Resto sempre un operaio metalmeccanico della Fca di Melfi – spiega Michele, foggiano di Ordona -, però mi occupo anche di personal chef e servizio catering. Mi piace il rapporto di fiducia che si instaura con chi assaggia le mie pietanze. Se lo rifarei? Non lo so, io sono stato molto attaccato…forse lo rifarei però con un po’ di cattiveria in più». Anche Michele giudica positiva l’esperienza. «La partecipazione a Masterchef mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere, e a distanza di anni c’è ancora qualcuno che mi fa i complimenti per aver mostrato al piccolo schermo il papà che ama la famiglia, i propri figli e soprattutto la buona cucina pugliese».

«Cuoca vagabonda» si definisce oggi Silvana Amodeo, casalinga bitontina, nona eliminata – seppur con tanti complimenti – nella quarta edizione del programma. «Ricordo indelebile è tutto il percorso – racconta a LiveNetwork.it -, non ci sono momenti che preferisco ad altri». E quando le si chiede se lo rifarebbe, risponde convinta di sì, ma «con meno ingenuità». L’esperienza è stata per lei positiva a 360°. «MasterChef non mi ha tolto nulla – dice -, mi ha dato solo una gran botta di vita!».

IL GIORNO DELL’HANGAR Ultima in ordine di tempo è stata Maria Zaccagni, 29enne impiegata barese che ha partecipato alla scorsa edizione, la sesta, dalla quale è uscita poco prima di metà percorso («Ma se partecipassi oggi, arriverei molto ma molto più in fondo nella gara!»). Il suo primo ricordo «è il giorno dell’hangar, ovvero le selezioni che mi hanno permesso di entrare nei 20 finalisti. Ricordo la stanchezza (le registrazioni durarono per ore), la tensione, la voglia di mandare un messaggio a mio marito e dirgli “Amore.. sono nei 20!”. Ricordo ogni singola emozione vissuta e poi l’incredulità dinanzi al verdetto finale. La cosa più bella fu mandare quel messaggio in piena notte…avevo la schiena distrutta ma, allo stesso tempo, un tornado di emozioni dentro. Bellissimo».

Dopo il programma ha presenziato a «svariati eventi, partecipato a cooking show, lavorato nella ristorazione, ricevuto moltissime soddisfazioni personali e riconoscenze anche da parte di grandi personaggi del settore». Adesso si occupa ancora di piccoli servizi a domicilio, «ma tornerò a lavorare nell’azienda di mio marito, non mettendo però nel cassetto la mia passione, che si può comunque coltivare per altre vie compatibili con il lavoro e la famiglia, per me priorità».

Pur non pentendosi della partecipazione («Almeno posso dire di averci provato!») e considerando molto bella l’esperienza, «non credo rifarei tutto. Sono contentissima di aver conosciuto gente meravigliosa tra alcuni ex concorrenti, ma mi sono resa conto di aver trascurato e non aver avuto tempo per cose fondamentali per me». Luci e ombre, dunque. «Masterchef mi ha dato tantissima visibilità e mi ha permesso di fare moltissime esperienze che, a loro volta, mi hanno fatto crescere e mi hanno dato tanta sicurezza in più. Ho la mia cerchia di follower che mi seguono tutt’oggi e sono molto grata di questo. Allo stesso tempo, in quanto show televisivo, ha mascherato la mia vera personalità. Per svariati motivi non riesci mai ad essere te stessa. Vedendo le puntate, facevo fatica a riconoscermi e detesto tutt’oggi guardarle. Dopo la messa in onda ho lavorato molto per presentarmi alla gente per quella che ero e, visti i miei follower, direi che ci sono riuscita!».

mercoledì 20 Dicembre 2017

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