Spalla

Il 14% degli studenti pugliesi sceglie vacanze all’estero per imparare le lingue

Donato De Ceglie
La nostra regione guida il Sud Italia. Meta più ambita la Gran Bretagna. In crescita le richieste per studiare cinese
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Sono soprattutto gli studenti del Sud Italia a scegliere le vacanze all’estero per imparare la lingua e in testa tra tutti ci sono gli studenti pugliesi (+14%), accompagnati da sardi (+14%) e siciliani (+ 10%). La statistica pugliese non si discosta molto da quella del Lazio, dove il 16% degli studenti decide di intraprendere un viaggio-studio. Imparare una nuova lingua in un mondo che si evolve velocemente e diventa sempre più piccolo, arricchito da una mescolanza di culture e identità, è un’esigenza sempre più forte. L’Italia, stando a statistiche recenti targate Eurostat, è al terzo posto in Europa per numero di studenti delle scuole medie che imparano più lingue straniere, prima di lei solo Lussemburgo, dove la scolarizzazione avviene obbligatoriamente sia in francese che in tedesco e Finlandia, dove, dopo l’inglese, lo svedese è obbligatorio come seconda lingua nazionale. L’Italia ha il 95,8% degli studenti alle prese con l’inglese ed il francese.

Vacanze studio? La meta più ambita resta la Gran Bretagna, scelta dal 39% degli studenti italiani, di tutte le età. Ci sono addirittura richieste per bambini di soli 7-8 anni. I ragazzi dai 14 anni invece si iscrivono direttamente ad un trimestre o semestre per corsi ed approfondimenti intensivi.

Erasmus

Le destinazioni più richieste per l’Erasmus sono la Spagna, la Francia, la Germania e il Regno Unito. Ci sono poi delle mete in crescita, soprattutto verso l’Europa orientale. Negli ultimi 10 anni la Polonia ha fortemente intensificato gli scambi con l’Italia. Meno ambite e famose tra gli studenti le mete verso i Paesi settentrionali e occidentali: Norvegia, Finlandia, Svezia e Olanda sono stati scelti solo dall’11% degli studenti. Repubblica Ceca, Spagna e Portogallo registrano un incremento dell’8,4%.

Cina mon amour

Ma la novità è l’amore sempre più forte per culture e radici molto più lontane dalle nostre. Parliamo di idiomi orientali, cinese mandarino e arabo in primis. La Cina è terza nella classifica del nostro import e ottava per l’export: appare chiaro come sia diventato fondamentale imparare a dialogare con questo importante partner economico. Il cinese è la lingua più parlata al mondo per numero di madrelingua (circa un miliardo di persone). In merito all’arabo, pur essendo gli scambi economici meno rilevanti, va considerato un altro aspetto: si tratta della terza lingua più diffusa, con 221 milioni di madrelingua sparsi tra 57 Paesi.

martedì 12 Giugno 2018

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