Spettacolo

Debutto nazionale de “La pescatrice di perle” al Teatro Comunale

La Redazione
​Domenica 9 gennaio, alle 20.30. Spettacolo scritto e diretto da Valeria Simone e dedicato a Hannah Arendt. Con Marianna De Pinto. Vincitore del Premio Stampa al Roma Fringe Festival 2021
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Domenica 9 gennaio, alle 20.30, al Teatro Comunale di Ruvo di Puglia è in programma il debutto nazionale de La Pescatrice di Perle- Breve conversazione con H. A., lo spettacolo scritto e diretto da Valeria Simone, interpretato da Marianna De Pinto con le scene e il disegno luci firmato da Michelangelo Campanale, già vincitore del premio della Stampa al Roma Fringe Festival 2021. Lo spettacolo è una produzione della Compagnia Acasâ, con il supporto della compagnia La Luna nel Letto sostenuta dal Trac_Centro di residenza pugliese.

Lo spettacolo porta in scena una riflessione sul collasso dell’etica e parte dall’esperienza di apolide e rifugiata della filosofa Hannah Arendt. La pescatrice di perle è colei che raccoglie i tesori del pensiero e della tradizione che erano andati perduti ed è in grado di renderli attuali, di utilizzarli, talvolta, per raccontare il mondo e o per interpretare, spiegare, i momenti bui del tempo presente. Questo voleva fare Hannah Arendt ed è così che definiva il suo lavoro intellettuale e il suo essere al mondo: il pescare perle dagli abissi del mare riconoscendone il valore incommensurabile. Costretta alla migrazione e a essere un’apolide in quanto ebrea e perseguitata dalle leggi razziali, la Arendt fu costretta a lasciare il suo paese e la sua "lingua madre", per andare prima in Francia e poi negli Stati Uniti. La pescatrice di perle è uno spettacolo che parte dalla sua esperienza di apolide e di rifugiata attraverso la quale Hannah Arendt dà avvio ad una riflessione sull’umanità contemporanea irretita nelle maglie della burocrazia e caratterizzata spesso dall’assenza di ‘pensiero’: quell’attività della mente che attiva la capacità di giudicare e di distinguere il bene dal male. Tenendo conto della sua biografia di donna e pensatrice che ha attraversato il ‘900, che è stata internata in un campo di prigionia per ebrei in Francia e ha perso la maggior parte dei suoi amici, dovendo affrontare l’immane tragedia dell’Olocausto, lo spettacolo vuole ripercorrere la storia di quegli anni e guardarla attraverso lo sguardo e la vita di Hannah Arendt, dando attenzione a quegli elementi critici ancora presenti nel nostro tempo,  ai rischi che la tradizione occidentale ci ha lasciato, alla fragilità del pensiero che fa tentennare le nostre società verso l’esclusione e le dittature. Hannah Arendt non amava essere definita una "filosofa", perché i filosofi si erano allontanati dalla sfera degli affari umani, creando quella pericolosa spaccatura tra pensiero e azione che ha caratterizzato il cuore della cultura occidentale. Lei si definiva una  pensatrice, una esperta di teoria politica; ed è così che lo spettacolo vuole raccontarla: una pensatrice appassionata degli affari umani e con un grande amore per il "mondo". Per i biglietti, presentarsi al botteghino il giovedì, dalle 17.30 alle 19.30; due ore prima dell'inizio di ogni spettacolo; oppure prenotare su Vivaticket.com</strong>; dalla Tabaccheria di Maurizio Lobosco, in piazza Boviio 41.

 

giovedì 6 Gennaio 2022

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