Spettacolo

In passerella l’Università della terza età

Irene Tedone
​Luci soffuse, tappeti, quadri e suoni di violini e pianoforte ci portano alla corte del Re Sole in Francia e, in un giovedì pomeriggio di fine maggio la palestra della scuola Bovio non è più la stessa​
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Viva la terza età.

Perché la vecchiaia è un luogo comune. Smontabile
come i Lego. Pezzo. Pezzo.

Ci piacciono un sacco i nonni di oggi che la
buonanotte è su whatsapp.

Che i pomeriggi hanno lezione di danza.

Che “stasera mi faccio una birra”.

Che con i jeans sono sempre alla moda.

Che ti taggano per dirti “bye”.

Che a 70 anni e oltre vanno all’università.

Sì, imbiancare così ne vale la pena.

E ora che la scuola è finita?

È tempo di saggi, mostre, sfilate. È tempo di
presentare al pubblico di figli, nipoti, amici e conoscenti il frutto di
pomeriggi dove fuori piove e fa un freddo cane e dentro c’è calore umano e
amicizia. Dove, mentre impari i sette re di Roma o l’alfabeto inglese, stringi
rapporti col vicino di banco e gli sorridi.

Non è tempo perso!

“Tra arte, magia e moda”, la
manifestazione di fine anno accademico 2018-2019 dell’Università della Terza
Età Nicola Cassano, ce ne dà la prova. Dopo otto mesi passati a cucire e a
provare, a studiare tendenze e ad adattarle, ad aiutarsi l’un l’altro e a
collaborare, tutto è perfetto.

La scintilla nasce da una sinergia. Tre esperti
uniscono il loro sapere e ne viene fuori uno spettacolo meraviglioso in cui i
protagonisti assoluti sono i nostri cari nonni ben vestiti e imbellettati: 17
dame e tre cicisbei. E poi ci sono pure cinque damigelle di corte.

Il merito va a Flora De Leo e ad Anna
Fracchiolla
, docenti rispettivamente dei laboratori di “Stile e
moda” e di “Cucito creativo”, e a Domenico Scarongella,
docente di Storia dell’arte.

Luci soffuse, tappeti, quadri e suoni dolci di
violini e pianoforte ci portano alla corte del Re Sole in Francia e, in un
giovedì pomeriggio di fine maggio, la palestra della scuola Bovio non è più la
stessa.

Siamo nel 1700.

Le dame, adornate con vistose parrucche (pallide
di cerosa sul volto e infuocate sulle labbra col fattibello), vestono
l’eleganza delle grandi donne del passato come Maria Luisa di Savoia, Caterina
II di Russia o Madame de Pompadour.

Gli abiti, in linea con i dettami del gusto
rococò, non sono semplici abiti, ma veri e propri gioielli in taffetas,
broccato e seta, realizzati dalle mani delle stesse indossatrici.

Ci piacciono un sacco i nonni di oggi che già
pensano a cosa faranno domani.

Un ringraziamento speciale va al duo Euterpe: Claudia
Daddario
al violino e Angelica Ragusa al pianoforte.

martedì 4 Giugno 2019

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Tommaso Francavilla
Tommaso Francavilla
9 anni fa

Un grazie a chi sta dietro a tutto ciò che appare e che spesso è dimenticato.
Un grazie a tutti coloro che … non avete menzionato e che permettono la realizzazione di tale attività.

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