Ci sono i cercatori d’oro, quelli di funghi, di tesori nascosti, di diamanti e poi ci sono anche i cercatori di talenti.
Diciamo che a lume di naso non era un’impresa da cane molecolare. L’evidenza era chiara già a primo fiuto. Si, perché quando ti capitano sono fari nella notte. Li vedi senza bisogno di coordinate. Li riconosci subito.
Se tanto mi dà tanto, allora, radiografare in Vincenzo Di Gioia il bernoccolo del sassofono deve essere stato un gioco da ragazzi per il cercatore di talenti Pino Caldarola, il Maestro della musica che ama i giovani.
E quando la fortuna si mette a giocare a favore, nulla va lasciato al caso. Sono talenti che vanno protetti, curati, alimentati perché crescano assecondando la loro inclinazione naturale.
Sassofonando sassofonando le cose si fanno serie e se all’inizio Vincenzo si accontenta di far gruppo nell’Apulia’s Band, è sempre su sollecito del suo pigmalione Caldarola che il giovane inizia a frequentare il Conservatorio di musica Niccolò Piccinni di Bari.
Oggi, a 16 anni la sua genialità musicale non si tocca. È un sassofonista contralto cresciuto benissimo col mito di Charlie Parker e chissà che un giorno il discepolo non superi il maestro!
Intanto via a serate, workshop, concerti e gli apprezzamenti non mancano.
L’ultimo saggio della sua bravura è storia di questi giorni. Sabato 27 aprile, nell’ambito della rassegna “Jazz in Andria” organizzata da Stefano Porziotta, il “Vincenzo Di Gioia Bird project”, nato con la complicità del talento ruvese del sax alto e di tre fuoriclasse della musica: Nico Marziliano al piano, Francesco Cinquepalmi al contrabbasso e Donato Castagna alla batteria, si è esibito nell’anteprima di Serata Granata (in occasione del 70° anniversario della strage di Superga) nell’auditorium di palazzo Mariano a Canosa di Puglia.
Le sonorità jazz del quartetto hanno incantato il pubblico presente ed è stato un successo.
Ornithology, Donna Lee, Au Privave, Anthropology, Cherokee, My little suede shoese,… sono solo alcuni dei bravi dell’icona del jazz Charlie Parker che Di Gioia e gli altri hanno eseguito in una serata nata sotto una buona stella.
Siamo solo agli inizi. Di Gioia farà ancora parlare di sé.