Spettacolo

La Notte della Banda e il GirodiBanda concludono il Talos Festival 2019

Raffaella Anna Dell'Aere e Veronique Fracchiolla
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Talos festival 2019
L'assessora alla Cultura Monica Filograno ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'evento, soprattutto gli uffici comunali e i giovani volontari provenienti da tutta Italia
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Il Talos Festival, con “La notte
della Banda” e suoi 45 musicisti, ha indossato il suo
più elegante abito da sera con un bagaglio musicale
straordinariamente raffinato, in un concerto immaginifico come un
libro di Dostoevskij, carico di melodie jazzistiche tra ricami
musicali soavi e possenti.

Le “pitturazioni” jazzate di
Gianluigi Trovesi, nitide e aspre nel loro reticolo musicale, hanno
invaso la platea con “Profumo di Violetta” e “Così Tosca”,
dando quell’identità caratteristica al festival nel passionale
galoppo col purosangue jazz.

Quel “Talos” sempre sognato, sabato
è sfociato nel velluto musicale di Leonardo Di Gioia, che con le sue
abili mani ha plasmato la fisarmonica nell’interpretazione di “Heraklion”, diretto da Vincenzo Anselmi, per poi navigare in un viaggio
infinito nella cinematografica musica di Nino Rota, con l’esecuzione
di “Sacra Romana Rota”, diretto da Bruno Tommaso, in un puzzle
tra le colonne sonore dei film di Fellini e Zeffirelli.

Ma non è tutto. La straordinaria
fisarmonicista greco ucraina Eugenia Cherkazova dipinge musica
danzante con la setosa “Oblivion” di Astor Piazzolla, diretta da
Michele Di Puppo, arrivando a toccare le note del cuore più
nascoste, quelle avvolte dalla notte di stelle.

E mentre Livio Minafra dirige
“Tarantella” di Athanasius Kircher con le sue movenze corporee
avvolgenti tra il magma musicale creato dalla Banda e il sassofono
graffiante di Trovesi, Pino Minafra travolge con il suo satirico
“Fantozzi” e l’immancabile megafono rosso che diffonde suoni
gridati e la caratteristica mimica dal significato corposo.

Sulle note della “Carmen” di Bizet
e il “Bolero” di Ravel, anche le danzatrici dell’atelier
coreografico di Giulio De Leo hanno lasciato la propria firma
artistica sul palco del “Talos” con gli effetti plastici e
scomposti in perfetta sintonia con le perle musicali incorniciate
nell’album della memoria.

Raffaella Anna Dell’Aere

«Questa è la sera delle contaminazioni», esordisce Livio Minafra, direttore artistico del Talos Festival, in apertura dell’ultima serata, a proposito degli ospiti che calcheranno il palcoscenico in piazzetta Le Monache: i musicisti del progetto GirodiBanda col suo creatore, il trombettista Cesare dell’Anna.

L’incontro di diverse culture dovuto sia alle conquiste, sia ai cammini verso l’Oriente, ha reso la Puglia un territorio ricco di storia e di storie, di cultura e culture, di suoni e musica tra cui quella dei dialetti: di questa ricchezza GirodiBanda è una delle più rutilanti e sofisticate espressioni.

Una banda sui generis che accoglie tutti i protagonisti delle feste di paese: musicisti, trampolieri, acrobati, clown e mangiafuoco. Quelle feste di comunità dove l’aria è satura di zucchero filato e le lucine della cassa armonica sono un prolungamento delle luminarie per le vie dei corsi principali. Una festa d’antan, d’altri tempi. Una festa che era l’occasione, per i meno abbienti, di ascoltare arie d’opera che risuonavano nei sontuosi teatri a beneficio delle élite. Ma la banda, coi flicorni e flicornini, regalava la splendida illusione di ascoltare le voci dei protagonisti, di immergersi nelle storie attraverso preziosi arrangiamenti e composizioni originali dei Maestri, dei capibanda, tanto che si è creata una produzione interessante meritoria di tutela. Per questo Pino Minafra e il critico Fabrizio Versienti hanno salutato come buon auspicio la consegna, in mattinata e nelle mani di Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, del protocollo per la costituzione di una rete di festival affinché la Regione condivida e sostenga un «percorso di rilancio e sviluppo di questa cultura musicale». Il protocollo è stato curato dai Comuni di Ruvo di Puglia, Acquaviva delle Fonti, Conversano, dal Conservatorio “N. Piccinni di Bari, da Daniele Trevisi, Gioacchino Palma, Pino e Livio Minafra, rispettivamente direttori artistici di Cuore di Banda; Bande a Sud e Talos Festival, manifestazioni dedicate alla promozione della banda. «Bisogna rendere giustizia alla banda» dichiara convinto Minafra che da 26 anni conduce una battaglia per la sua tutela.

Un riconoscimento invocato, con ironia, leggiadria, follia e romanticismo anche da Cesare Dell’Anna, che considera Minafra senior suo maestro e mentore. Jazz, world music, musica leggera, pizzica e poesia, tra giochi di luce, acqua e fuoco, hanno incarnato “la ricerca, la melodia e la follia” che sono la cifra del Talos Festival. Al “grido di Guerra”, l’ultima produzione di GirodiBanda per Undiciottavi, i componenti della formazione hanno invaso piazzetta Le Monache. Ma quando si parla di guerra, in realtà si parla di lotta alle discriminazioni, alle ingiustizie; si combatte, con le note, per l’affermazione della Bellezza. E questo avviene anche con la poesia del clown Giuseppe Semeraro (“Buongiorno”) per proseguire con “Trump@” e canzoni della tradizione calabrese eseguite da Claudio “Cavallo” Giagnotti; con le canzoni di Pino Ingrosso e di Talla; con le splendide voci delle cantautrici Rachele Andrioli; Irene Lungo (“Pompei”); Maria Mazzotta (“Maria de lu mari”); con Antonio Castrignanò, dalla Grecìa, con le sue ballate salentine e saggi di technopizzica condivisi con Dell’Anna che nell’organico accoglie anche il proprio padre, bandista di antica tradizione. Dell’Anna, i cui esordi nella banda di Surbo sono narrati nel documentario “La Banda” di Klaus Voswinckel, confida che lui e i suoi si esibiscono solo all’interno della cassa armonica, «ma per il mio amico Pino sono disposto a fare eccezioni. W il Talos, W le bande!».

E con la consegna del protocollo è stato fatto un primo passo verso la tutela di un patrimonio prezioso del Sud, di Ruvo di Puglia, città della musica, «luogo ispirato per il coreografo Virgilio Sieni» così come afferma l’assessora alla Cultura Monica Filograno che ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento, soprattutto gli uffici comunali e i giovani volontari provenienti da tutta Italia.

Veronique Fracchiolla

mercoledì 11 Settembre 2019

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