«È un sogno, un desiderio iniziare la serata finale del Festival di Sanremo con l’Arma dei Carabinieri, simbolo che unisce tutta l’Italia e che quest’anno compie 100 anni dalla sua Fondazione».
Introduce così Amadeus l’ultima serata del Festival di Sanremo 2020, presentando la Banda dei Carabinieri, guidata dal maestro colonnello Massimo Martinelli, nell’esibizione dell’Inno di Mameli.
Ma l’emozione è davvero tanta per la comunità ruvese per la partecipazione all’esibizione della Banda del trentasettenne compaesano Nicola Scarongella, maresciallo dell’Arma e componente della Banda dei Carabinieri.
«Mi sono avvicinato alla musica quasi per caso all’età di 8 anni. Il corno è diventato da subito il mio migliore amico. Poi mi sono innamorato della divisa dei Carabinieri e ho coniugato le due passioni fin da subito. Del resto non c’è arte senza disciplina!»
Nicola, che vive a Roma con la sua compagna, si è diplomato al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Dal 2007 suona nella Fanfara dei Carabinieri, poi supera il concorso da maresciallo nel 2017 e viene promosso nella Banda dell’Arma dei Carabinieri. Ha suonato nei teatri più prestigiosi d’Italia e spesso è all’estero per la sua passione musicale. Ultimamente è stato a Dubai, in Argentina e in Russia con la Banda, che lui stesso definisce “la sua seconda famiglia”.
La piacevole e breve permanenza sanremese di Nicola Scarongella si conclude con l’incontro casuale, nei corridoi del celeberrimo Teatro Ariston, con l’attrice e conduttrice televisiva bitontina Bianca Guaccero che, appresa la notizia dell’origine ruvese del maresciallo, esordisce con un sorriso smagliante: «I Ruvesi sono ovunque!».