Ieri, a soli 64 anni, ci ha lasciati il grande calciatore Paolo Rossi, “Pablito”, che coi suoi gol contribuì, nel 1982, a rendere la Nazionale Italiana Campionessa ai Mondiali di Spagna: per la gioia del presidente della Repubblica Sandro Pertini che esultò sugli spalti del Santiago Bernabeu di Madrid, quell’11 luglio, nella finale Italia-Germania, conclusasi per 3 a 1.
E l’Italia esultò. Ruvo di Puglia esultò tra caroselli di auto e anche furgoni per le strade, balletti, canti goliardici di tifosi ammantati di tricolore.
Un ricordo di quel giorno e di Paolo Rossi lo tesse, sulla sua pagina ufficiale, Massimiliano “Max” Bellarte, commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio a 5.
«Avevo 5 anni nel 1982. I ricordi a cinque anni sono quasi assenti, sfumati, fragili come carta velina.
Basta poco per perderli. Io, però, ricordo benissimo quel momento della finale mondiale quando, al rigore sbagliato da Cabrini, mio nonno andò via sul balcone “fingendo” un infarto.
Forse me lo ricordo perché prima di correre fuori ha ribaltato il tavolo e con lui le arachidi che io stavo mangiando. O forse me lo ricordo perché dopo ci hai pensato tu a farlo resuscitare.
Ciao Pablito, manifestazione più evidente dell’Idea del gol».