Ieri, il sindaco Pasquale Chieco; Nicola
Giordano, assessore alla Pianificazione Territoriale; Michele Scardigno,
presidente del Consiglio Comunale e Piero Milani, geometra del Comune di Ruvo
di Puglia hanno fatto un sopralluogo nei cantieri dei venti appartamenti
Edilizia Residenziale Pubblica, in via Pertini.
Lo comunica lo stesso Primo Cittadino sulla
sua pagina Facebook.
«Il cantiere procede bene: ci sono due
squadre al lavoro, una per ogni palazzina. – scrive – L’accordo firmato con la
ditta prevede che i lavori si concludano nei primi mesi dell’anno prossimo.
Sbloccare quest’opera pubblica è stata
un’autentica impresa: un finanziamento del 2007, una serie di imprevisti e
lungaggini, un’occupazione abusiva che non si riusciva a sgomberare, un
progetto vecchio di oltre dieci anni che ha avuto bisogno di un significativo
aggiornamento.
Portare a termine un’opera pubblica in questo
paese è come vincere una corsa a ostacoli e in questo caso più che mai: a marzo
2017 lo sgombero forzato dell’area, a giugno 2017 un importante rinvenimento
archeologico che ha bloccato il cantiere, nel 2018 un contenzioso con l’impresa
costruttrice.
Ci sono voluti impegno, determinazione, studio, pazienza e tanto lavoro. Ora, a
quanto pare, ci siamo.
All’inizio del nostro mandato avevamo detto
che avremmo lavorato su due fronti: da un lato provare a portare in città idee
nuove e, dall’altro, risolvere i vecchi problemi e sbloccare i diversi progetti
fermi da anni.
Praticamente conclusi i lavori della nuova scuola materna, partiti i lavori
dell’estramurale Pertini, possiamo dire che anche il cantiere delle case
popolari è bene avviato.
Noi consideriamo quello della casa è un tema
estremamente importante.
Con i pochissimi mezzi di cui disponiamo stiamo provando a mettere in campo
soluzioni innovative ed efficaci: penso alle progettazionidi cohousing e di
rigenerazione urbana dell’immobile comunale di via San Francesco a cui stiamo
lavorando.
Alla realizzazione di queste palazzine
teniamo moltissimo: dare un tetto a venti famiglie ruvesi in difficoltà
significherebbe dare un’iniezione di serenità alla comunità intera.
Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per arrivare in fondo».
e speriamo bene … perchè quel complesso stava rischiando di diventare un altro ecomostro.
Venti famiglie avranno un tetto edificato sui sacrifici, anni di lavoro e sudore di una intera famiglia, che anni fa ha acquistato il suolo.
Questa famiglia tramite il lavoro svolto sullo stesso, ha cercato di costruire il proprio futuro.
Penso che ci siano tante altre soluzioni per poter aiutare le famiglie in difficoltà, ma portando via INGIUSTAMENTE una terra non dovrebbe farvi sentire così tanto eroi.