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Il Comitato del Progetto “Ospedale Unico” dona un defibrillatore alla città

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
La donazione è nata da un'idea di Felice Spaccavento che, con i proventi dell'autobiografia "Io, medico", vuole finanziare anche corsi in BLS-D. Invocata la diffusione di mappe DAE​
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Lo scorso venerdì, nella sede temporanea del Municipio, in via Amendola,il Comitato del Progetto Ospedale Unico ha consegnato al sindaco Pasquale Chieco un defibrillatore da allocare nell’ex Punto di Primo Intervento a Ruvo di Puglia.

È stata anche annunciata l’imminente attivazione di corsi gratuiti di formazione in BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation – primo soccorso con defibrillatore) destinati a personale laico e finanziati, come il defibrillatore, coi proventi di “Io, medico”, autobiografia del dottor Felice Spaccavento.

Il giovane medico, fondatore del Progetto “Ospedale Unico” nel Nord Barese, è il promotore di questa donazione in un territorio “penalizzato” dal punto di vista sanitario dal momento che i Punti di Primo Intervento più vicini sono a Corato e Terlizzi.

Alla cerimonia di consegna, in un’atmosfera quasi informale, vi eranoSpaccavento; il coordinatore del Progetto Mario Albrizio</strong>; l'assessora alle Politiche Sociali e vicesindaca Monica Montaruli e Ignazio De Iudicibus, istruttore e coordinatore della cooperativa sociale Progetto Assistenza che organizza corsi in BLS-D con cui si consegue la certificazione internazionale American Heart Association.

Presenti anche alcuni rappresentanti dell’associazionismo ruvese come Tecla Sivo, vicepresidentessa del Lions Club Ruvo di Puglia “Talos” che, sin dal 2013, dona alla città defibrillatori (quattro in altrettanti istituti scolastici e uno in Piazza Matteotti) e hainvocatola costruzione di una rete più capillare e la diffusione di mappe di distribuzione dei DAE e di app dedicate; Onofrio Caputi Jambrenghi, presidente dell’associazione “APO-Prevenzione oncologica con il sorriso” (ha donato alla città un defibrillatore, uno spirometro, un ecografo portatile e un videodermatoscopio) che ha esortato a sviluppare il senso di appartenenza alla comunità attraverso il sostegno a questi progetti e ha annunciato l’insediamento a Ruvo di Puglia di un centro di senologia clinica al secondo piano dell’ex nosocomio.

Chieco indica in Spaccavento un esempio di cittadinanza attiva, che va oltre gli steccati e si prodiga per il bene di una comunità. Sottolinea l’importanza di fare rete tra associazioni, istituzioni, enti pubblici e privati, perrendere più organico il progetto di Ruvo Città Cardioprotetta.

Non è sufficiente, secondo il Primo Cittadino, donare defibrillatori ma è indispensabile anche organizzare corsi ad hoc e garantire una costante manutenzione degli strumenti.Tra l’altro il Progetto di Ruvo Città Cardioprotetta si innesta nel processo di costruzione e attivazione dell’Ospedale Unico e proprio oggi si terrà una conferenza di servizi per parlare del progetto, avulso da strategie politiche, come ha sottolineato Albrizio.

Spetta a Ignazio De Iudicibus mostrare il defibrillatore – dal valore di 1.300 euro – spiegarne il funzionamento: intuitivo,dotato di una batteria che dura quattro anni per cui i costi sono ammortizzati. De Iudicibus insiste sulla necessità di fare rete e di formare il maggior numero di laici (cioè coloro che non svolgono professionalmente attività medica e paramedica): dipendenti pubblici, semplici cittadini. A Ruvo di Puglia i primi a essere formati saranno i Vigili Urbani.

Calorosi ringraziamenti rivolge Spaccavento a chi acquista il libro finanziando questi progetti benefici per la comunità.

Intanto annuncia che la Direzione Strategica del Distretto Socio Sanitario BA01 di Molfetta ha deciso non solo di attivare, nel 2020, corsi di formazione in BLS-D destinati, in via prioritaria, al personale medico ma che donerà anche due ecografi per fragilità complesse. Poi ribadisce alcune considerazioni sull’emergenza sanitaria: a dieci PPI preferirebbe più ambulanze medicalizzate; la guardia medica dovrebbe trattare solo codici bianchi e verdi; dovrebbero essere diffusi modelli sanitari alternativi.

A questo proposito, annuncia che lo stesso DSS ha deciso di dare un contributo concreto al potenziamento delle cure palliative per cui, dopo sedici anni di lavoro svolto a Corato, Spaccavento dirigerà l’Unità di fragilità complesse, che pur diffusa nel territorio, avrà Terlizzi quale punto strategico.

giovedì 28 Novembre 2019

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